Se la musica "sposa" l'arte, una lezione con Sciarrino

Concerto-dibattito con l'autore contemporaneo: la sua opera eseguita dal Divertimento Ensemble

Se la musica "sposa" l'arte, una lezione con Sciarrino

Musica e pittura a confronto. Un tema ancora aperto e in evoluzione quello delle corrispondenze tra le arti. Che dal secolo Novecento non ha mai smesso di alimentare la creatività e gli studi di artisti e compositori. Basta pensare a personaggi come Kandiskij e Klee per l'arte e per la musica Schoenberg e Boulez, gli esempi più conosciuti. O ancora casi, sempre nel Ventesimo secolo, particolari: come quello di Bussotti, impegnato direttamente nelle arti visive.

Se ne parla oggi pomeriggio alla Fabbrica del Vapore di Milano dove, nell'ambito della rassegna di contemporanea «Four Sketches 2018» - con il Divertimento Ensemble capitanato da Sandro Gorli - ci sarà un incontro-dibattito sul tema, un confronto tra il compositore Salvatore Sciarrino e il musicologo Carlo Carratelli. L'occasione è la prima italiana del nuovo brano del maestro che si potrà ascoltare alla luce del cosiddetto «Effetto Magritte», teorizzato dallo studioso che partecipa alla discussione. Il tutto mentre in loco si tiene una mostra proprio dedicata all'artista surrealista.

«Sciarrino ha avuto rapporti, legami con Burri e la sua opera - spiega Carratelli - Nella sua pubblicazione Le figure della musica il ricorso a lavori dell'artista e ad altri è molto consistente». Il ricercatore-musicista analizzando l'opera di Sciarrino si è reso conto che l'«effetto» che le tele di Magritte producono sullo spettatore può essere ricondotto, paragonato per analogia, al rapporto che l'ascoltatore ha con le note dell'autore siciliano. Da qui il saggio «L'integrazione dell'estetico nel poietico nella poetica musicale post-strutturalista». E la chiamata da parte di Gorli per l'iniziativa di oggi, a partire dalle ore 18. «L'effetto che prova uno spettatore davanti a una tela di Magritte - completa il discorso Carratelli - è la sensazione che il quadro non sia autosufficiente, ovvero che richieda pure una interpretazione». Ma soprattutto, continua, «l'idea di essere uno spettatore osservato». Nella sua musica Sciarrino da sempre si occupa dell'ascolto, delle strategie che a proposito mettiamo in campo. E di questo ne ha fatto il punto di partenza. Già, proprio così.

Dopo il confronto, l'orchestra di «casa» - alla vigilia della partenza per una nuova tournée, invitata al Festival di Huddersfield - proporrà al pubblico la novità de «Il sogno di Stradella». «Sarà anche per me una sorpresa - conclude lo studioso - Anche in questa composizione Sciarrino utilizza un materiale musicale del passato, però in una chiave completamente diversa da quella neoclassica.

C'è il gusto del divertimento e del citazionismo. Il suo approccio non è tanto concentrarsi sull'oggetto musicale, per variarlo, ma sul sistema di rappresentare il modo in cui noi percepiamo questo oggetto della tradizione».

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