Sesso in corso Garibaldi Centro ostaggio del degrado

Clochard ripresi dai residenti durante un amplesso Solo l'ultimo caso di una città ormai fuori controllo

Sesso in corso Garibaldi Centro ostaggio del degrado

Corso Garibaldi, mezzanotte. Una coppia viene immortalata ne bel mezzo di un amplesso. Nascosti, per così dire sotto una coperta rosa, che tradisce oscillazioni e gemiti, sono stati filmati da alcuni residenti. Sembra per altro che i giovani nomadi siano degli habituès degli amplessi en plein air e che siano stati sorpresi più di una volta nel mezzo di un rapporto, consumato su un marciapiede nell'oscurità, si fa per dire, del tunnel che collega Garibaldi a via Statuto. Milano come Roma? Corso Garibaldi come piazza Indipendenza? Certo, qui l'amplesso non viene immortalato su un mare di spazzatura ma su un lucido marciapiede di porfido, riflesso nelle pareti a specchio dei grattacieli di Porta Nuova, simbolo della rinascita di Milano, ma tant'è. Ma la città che si appresta ad ospitare l'ex presidente degli Stati Uniti, che sfida le grandi capitali europee per scippare a Londra la City o l'Agenzia Europea del Farmaco si presenta in questo week end al mondo con il trucco che cola e i vestiti strappati.

La coppia si nasconde sotto una coperta ed è quasi mezzanotte, corso Garibaldi è frequentato tutte le sere della settimana, dalla Milano che conta ma non solo. Renzo Piano solo un mese fa aveva cenato in corso Garibaldi, «l'aveva trovato molto cambiato rispetto a quando bazzicava la latteria delle sorelle Pirovini» aveva commentato.

Ci sono famiglie, bambini e anziani ad affollare i marciapiedi della zona, un tempo popolare e ora chic, all'ora dell'aperitivo e a cena. Così sotto i lampioni che rischiarano il degrado dei portici, sulla soglia della banca, accade anche che i rapporti sessuali vengano consumati alla mercé degli sguardi altrui. Sembra, per altro, che la coppia che proviene dell'est e che fa parte di una famiglia allargata bivacchi tra Brera e dintorni da parecchi anni. Di giorno tendendo la mano con sguardo contrito davanti alla chiesa di san Simpliciano e di Santa Maria dell'Incoronata, in via San Marco e in largo La Foppa e di sera consolandosi tra balli e sesso per la gioia di gestori di locali e residenti.

Ma è tutto il centro cittadino a trasformarsi al calar del sole: da vetrina luccicante per business man, turisti e passanti a latrina o camera da letto a cielo aperto. Da piazza Duomo a piazza Diaz che accoglie i clochard sotto i suoi portici, da piazza San Babila a via San Pietro all'Orto, da corso Vittorio Emanuele a piazza Affari, da largo Corsia dei Servi a via Dante. Venditori abusivi sempre più insistenti cercano di legare un braccialetto di stoffa ai polsi dei turisti stranieri, in particolare i giapponesi - come raccontano dalla Galleria - ma anche rose e ricordi, una bella foto con il Duomo sullo sfondo.

Si nascondono sacche di emarginazione negli anfratti, nei portoni, sulle soglie delle vetrine, in alcuni casi in modo discreto, in altri più molesto, tra marciapiedi usati come latrine davanti agli ingressi dei negozi come in via san Pietro all'Orto, e risse come in Galleria de Cristoforis.

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