Sfida tra Forza Italia e Pd: è già campagna elettorale

Oggi alla stessa ora le convention dei partiti Spunta Doris Jr tra i papabili del centrodestra e c'è chi prova a sondare Albertini per il tris

Sfida tra Forza Italia e Pd: è già campagna elettorale

Milano caput mundi, politicamente parlando. Dopo la rinuncia di Giuliano Pisapia a ricandidarsi per il bis nel 2016 gli schieramenti sono in fibrillazione. Un indizio? Questa mattina, più o meno nelle stesse ore ci sarà una concentrazione di appuntamenti con i big dei partiti. Forza Italia apre la «grande corsa» per le Comunali con un convengo a Palazzo Pirelli a partire dalle 10 a cui parteciperanno tutti i dirigenti locali azzurri, presente la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini e l'eurodeputato Giovanni Toti. Atteso un intervento del leader Silvio Berlusconi, più probabile con una telefonata anche se in molti continuano a sperare in una sorpresa sul palco. Si parlerà di contenuti e alleanze, più che di nomi in vista della sfida per Palazzo Marino. Anche se il toto-nomi è diventata la chiacchiera preferita nei corridoi istituzionali. E ieri c'era chi riferiva che l'ex sindaco Gabriele Albertini sia tornato a ricevere parecchi inviti a cena da politici del centrodestra milanese, che potrebbero sondare gli umori per un eventuale ritorno a Palazzo Marino, dopo il secondo mandato chiuso nel 2006. Qualcuno. Tra gli outsider, papabili, ha citato invece Massimo Doris, vicepresidente di Mediolanum a cui il papà Ennio ha già passato il testimone nella campagna pubblicitaria del gruppo. Un volto che sta già diventando noto agli italiani (e milanesi). Se il candidato del centrodestra sarà scelto con le primarie, è pronto a buttarsi nell'arena il coordinatore cittadino di Fi, Giulio Gallera. Ieri anche il governatore leghista Roberto Maroni ha confermato di essere «favorevole alle primarie per la candidatura a sindaco» e sarebbe «felicissimo se corresse Matteo Salvini», il segretario del Carroccio che però - a parte le parole - sembra puntare più a Roma che a Palazzo Marino. Ma «qui il problema - ha ribadito Maroni - è di costruire una coalizione vincente, un centrodestra unito insieme anche a liste civiche, la stessa coalizione che c'è in Regione», ossia Fi, Lega e Ncd insieme. A sinistra? Divisi in due (anzi tre). Questa mattina dalle 9.30 alle 13 si radunano all'auditorium di Palazzo Lombardia (a 50 metri da Fi) «per un momento di confronto e discussione» i principali «sostenitori, all'interno del Pd, dell'azione riformatrice del governo Renzi»: annunciata la presenza del ministro Maria Elena Boschi, ci saranno invece tra gli altri il vicesegretario nazionale Pd Lorenzo Guerini, e il segretario regionale Alessandro Alfieri. Hanno un alibi di ferro per on partecipare i democratici anti-Renzi: dalle 10 alle 13 è convocato un convegno su «Expo e appalti» con Carlo Monguzzi, Gabriele Ghezzi, David Gentili e altri, in collegamento da Roma Pippo Civati.

Almeno Sel rinvia all'11 aprile quello che invece rischia di essere l'appuntamento più

destabilizzante per la sinistra. Come è stato per l'Human Factor a gennaio, si ritroveranno le anime più critiche nei confronti del governo Renzi, un laboratorio in vista delle comunali 2016. Salirà sul palco anche Pisapia.

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