Meno 300 occupanti abusivi in sei mesi e oltre 1.800 appartamenti ristrutturati in poco più in un anno e pronti alla riassegnazione.
È la situazione delle case popolari di Milano oggi. Una situazione fotografata dalla Regione Lombardia, con l'assessore alle Politiche sociali e abitative, Stefano Bolognini che parla di «un cambio di passo importante che però non deve far abbassare la guardia».
Resta il problema degli abusivi: «Oltre 4mila a Milano tra Aler e MM». E resta il problema della morosità, di morosità, colpevole e incolpevole, così come la criticità delle manutenzioni. «L'accordo di programma sottoscritto con il ministero delle Infrastrutture porta 48 milioni di euro per intervenire a Milano - spiega Bolognini - è punto di partenza importante su cui stiamo lavorando. Dopo l'estate decideremo su quali quartieri intervenire. Si parla in particolare dei caseggiati di via Bolla.
In ogni caso, l'assessore spiega che 42 milioni saranno utilizzati per le ristrutturazioni mentre 6 milioni saranno per gli interventi sociali. «Il modello che intendiamo seguire - annuncia - è quello che ho definito scala per scala». Insomma «è importante recuperare i singoli appartamenti e fare il singolo sgombero, ma se nella scala di in un immobile dove ci sono 10-20 appartamenti occupati abusivamente ne sgombero solo uno, il problema resta». Il problema era già stato sollevato anche in passato dal centrodestra. «Conviene concentrarsi su alcune zone - riflette Bolognini - magari a discapito di altre, e intervenire su tutta la scala e su tutto l'immobile. Se noi ristrutturiamo un immobile completamente, allontanando gli abusivi e assegnando le case ai regolari, sappiamo che non avremo problemi per gli anni successivi in quell'immobile. È un modello che vogliamo seguire e che sta dando buoni risultati, dove è stato applicato».
Il fatto che ci siano «meno occupazioni abusive a Milano dopo 7 anni», per la Regione si spiega con una nuova «filosofia», un nuovo approccio: allo sgombero seguono interventi di ristrutturazione e un complesso di iniziative che contribuivano a stabilizzare la situazione. Poi, ecco i 6 milioni per interventi sociali: «Nelle case popolari - riflette Bolognini - vivono tante persone che hanno problemi economici e che vanno aiutate, non solo rifacendo l'androne o gli infissi. C'è una parte di Milano che fa fatica, dobbiamo dare alle persone perbene gli strumenti per recuperare. Penso che anche il nuovo regolamento di assegnazione delle case che a Milano sarà utilizzato per la prima volta dopo l'estate ci aiuterà, è quello che determina il mix sociale, dando punteggi addizionali ai residenti da tanti anni e dando un aiuto ad anziani, disabili, nuclei monoparentali derivanti da separazione e forze dell'ordine, a cui sarà destinato il 10% degli appartamenti.
Sono interventi che vanno a riequlibrare una situazione delle case popolari che negli anni aveva visto assegnare tanti appartamenti di fatto a canone sociale, deteriorando un po' la situazione sociale degli stessi quartieri popolari». Insomma, «si creerà un mix sociale tale che alcune situazioni di ghettizzazione che si sono verificate verranno calmierate».
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