Cronaca locale

"La sicurezza non è di destra o di sinistra e non c'è formula magica. Servono più agenti"

Il sindaco risponde al "Giornale": stiamo ponendo molta attenzione al disagio dei giovani. È una criminalità "fluida" che genera le baby gang e preoccupazione

"La sicurezza non è di destra o di sinistra e non c'è formula magica. Servono più agenti"

di Giuseppe Sala*

Gentile direttore,

viviamo tempi difficili. Dopo gli orrori delle due guerre mondiali, nulla ha mai minato le nostre certezze come gli ultimi due anni. Il Covid e la guerra stanno occupando le nostre menti e i nostri cuori in modi fin qui sconosciuti e, al contempo, ci stanno unendo come non mai, ricchi e poveri, uomini e donne, vecchi e giovani. Eppure, quando si parla di sicurezza, tutto questo comune sentire sembra sciogliersi come neve al sole.

L'altro ieri il prefetto di Milano, il primo responsabile (in ultima analisi) della sicurezza di Milano, ha offerto un quadro molto condivisibile. Milano non è una città particolarmente insicura: i reati sono da anni in costante diminuzione, ma, ha sottolineato, dobbiamo porre attenzione a tutti quei fenomeni che, generando un grande disagio tra i giovani, sono alla base di una criminalità «fluida» che genera anche l'effetto «baby gang».

Apprezzo il prefetto Saccone col quale affrontiamo costantemente l'esame e la ricerca di soluzioni per la nostra città inquieta. Sono stato duramente criticato perché ho incontrato alcuni esponenti del mondo «rap» che poi sono stati implicati in alcune inchieste. Ora io penso che solo dei semplici di mente possano pensare una qualsiasi connivenza tra il sottoscritto e ogni forma di criminalità. Ma sento il bisogno di esprimermi ancor più chiaramente: gestire una città nella convinzione di essere sempre nel giusto semplicemente perché si è dalla parte dei «buoni» significa consegnarsi a una retorica che forse va bene per un western degli anni 60 ma non funziona per la complessità in cui siamo immersi.

La sicurezza rappresenta un bene primario per la città, quasi una condizione stessa della sua esistenza, ma diffido delle analisi preconfezionate e degli allarmi urlati per ogni atto che minacci il nostro ordine. Certamente le forze dell'ordine vanno rafforzate sia tra i vigili (come stiamo facendo) sia tra gli altri corpi di polizia presenti in città. La mia pressione sul governo è continua e certamente non silenziosa. Stiamo investendo in tecnologie sempre più efficaci. Stiamo lavorando per migliorare il coordinamento tra le diverse forze dell'ordine.

Quando si parla di sicurezza, in particolare della città, bisogna forse ricordare che questo non è un tema di destra o di sinistra. E' profondamente sbagliato issare la bandiera della sicurezza come fosse un'esclusiva politica, una ricerca di formule magiche o, peggio, la rivelazione di verità senza se e senza ma. La sicurezza non è un'opzione di tipo politico, ma una condizione sempre in bilico che richiede capacità di analisi, applicazione costante, reattività e decisione. E non si può essere pretendere che questo sia un tema che si può risolvere una volta per tutte. Altrimenti si cade, come qualcuno sembra auspicare, in una sorta di guerriglia verbale urbana che non porta da nessuna parte. E, soprattutto, non serve a Milano.

*sindaco di Milano

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