Cronaca locale

Ma al sindaco quei cadetti non piacciono

Ha capito da tempo che quella non è "merce" da vendere al suo elettorato che pesca in un centrosinistra a cui divise, Tricolori e parole come Dio, Patria e famiglia risultano piuttosto indigeste

Ma al sindaco quei cadetti non piacciono

È un peccato che il sindaco Giuseppe Sala non si sia presentato ieri alla cerimonia dei cadetti della Scuola militare Teulié. Così come è un peccato che venerdì abbia marcato visita in piazza Cinque Giornate al ricordo di quello che probabilmente è il momento storico più importante della città, l'insurrezione contro gli austriaci. Anche se oggi talvolta vien da chiedersi se sia stato un buon affare. Certo, la sua agenda era piuttosto piena, ma non è una novità che tali generi di appuntamenti non trovino spazio più che nel suo Dna, nel suo calendario di sindaco, aspirante politico. Perché Sala, da uomo accorto qual è, ha capito da tempo che quella non è merce da vendere al suo elettorato che pesca in un centrosinistra a cui divise, Tricolori e parole come Dio, Patria e famiglia risultano piuttosto indigeste.

E così al suo posto ha spedito la brava presidente del consiglio comunale Elena Buscemi che, invece, è riuscita a declinare con grande equilibrio e saggezza, anche da sinistra, concetti e valori che proprio in questi giorni si riprendono lo spazio che loro spetta di diritto. Perché, passate in un attimo con lo scoppiare della guerra in Ucraina le ubriacature progressiste e post sessantottine, i deliri del pacifismo utopico (nel suo senso deteriore), l'iconoclastia e il capovolgimento dei valori, abbiamo riscoperto la patria, l'inviolabilità di una nazione e dei suoi confini, l'idea di popolo. E, soprattutto, quanto sia indispensabile anche imbracciare le armi per difendere tutto questo, fosse anche a rischio della vita. E chi più di quei cadetti, imberbi i ragazzi e le ragazze nel fiore dell'adolescenza, possono meglio incarnare la sacralità di quegli eterni valori su cui ieri hanno gridato «Lo giuro» con tutto l'entusiasmo e la purezza della loro più bella età. Una meglio gioventù che proprio quest'anno avrebbe ancor più meritato la presenza del sindaco Sala, primo cittadino non solo di una parte, ma di tutta una città che quei ragazzi avrebbe voluto abbracciare.

Ridendo dell'esilarante spettacolo di giornali di sinistra che fino all'altro giorno davano la caccia a fasci e svastiche postate su internet da qualche psicopatico gridando al rischio nazismo e oggi plaudono e incitano milizie ucraine che hanno le rune negli stendardi.

Buona vita ragazzi della Teulié, siamo orgogliosi di voi.

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