Sindaco Sala, serve sicurezza E per cominciare bisognerebbe far rivivere le stazioni deserte

E per cominciare bisognerebbe far rivivere le stazioni deserte

Sindaco Sala, serve sicurezza  E per cominciare bisognerebbe far rivivere le stazioni deserte

Fa bene il sindaco Giuseppe Sala a mettere in guardia i giovanissimi dai pericoli che si incontrano navigando sui social. Non è il primo a denunciare i rischi che si corrono quando si decide di rendere concrete le conoscenze virtuali fatte su una chat. Ma dopo l'aggressione della liceale su un vagone della linea Milano-Mortara l'argomento torna di attualità.

Ma sarà poi colpa di Facebook se una ragazza viene aggredita in una via della città, in discoteca o su un treno? Probabilmente no. Il web e i social sono solo un modo in più di cui oggi si dispone per entrare in contatto con le persone. Nascondono delle insidie ma non poi così diverse dalle occasioni di contatto reali. Chi può dire che uno sconosciuto che avvicina una ragazza nella sala di aspetto di una stazione con la scusa di chiederle l'ora non abbia pessime intenzioni?

L'aggressione di una liceale su un treno ha presupposti reali più che virtuali. Nonostante gli sforzi di Trenord che ha aumentato i controlli, che ha garantito la vigilanza, che ha permesso alle forze dell'ordine di viaggiare gratis e nonostante la Regione abbia investito in sicurezza su molte linee, salire in carrozza per molte ragazze, ma anche per molti adolescenti, a volte è rischioso. E non solo dopo una certa ora. Non si possono «blindare» i treni. E non servirebbe.

Anche perché il problema della sicurezza non è solo sui convogli. E anche in tutto ciò che sta attorno ad una linea ferroviaria, sono le strutture, i parcheggi, i servizi, la viabilità per cui si è fatto poco o quasi nulla. Molte amministrazioni comunali in questo senso sono rimaste al palo e bilanci che scricchiolano sono spesso un alibi per non affrontare il problema. In questo senso la linea che va verso Abbiategrasso-Mortara non è un esempio da portare in palmo di mano. Ci sono stazioni «fantasma» come Trezzano, Albairate, Parona ma si potrebbe continuare, dove la sicurezza non è solo la paura di essere aggrediti quando si sale in carrozza.

La sicurezza sono tante cose messe insieme: una biglietteria aperta, un bar, un posteggio custodito, una pista ciclabile, l'illuminazione di una strada di campagna battutissima dai camion. Ed è una lunga lista che con Facebook e i social c'entra poco o nulla.

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