Sul palco confermano la politica buonista portata avanti in questi anni a Milano dalla giunta Pisapia. Anche se l'emergenza profughi è esplosa e dopo l'ultimo caso del macchinista aggredito col machete il clima di paura è evidente a tutti. Il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri difende governo e Comune dalle accuse «degli imprenditori della paura. Maroni vuole militarizzare la città ma dovrebbe fare autocritica visto che le ferrovie regionali sono di sua competenza. I Salvini, Gelmini e Maroni dicono che la colpa è tutta di Pisapia e del centrosinistra. È inaccettabile. Milano è sempre stata accogliente, è non svenderemo la sua anima». ha chiesto un applauso per il macchinista. Dietro le quinte invece tra i colonnelli dem c'è la consapevolezza che la sinistra pagherà lo scotto nei Comuni che oggi vanno al ballottaggio. E sul tema sicurezza si giocherà la campagna per le Comunali 2016. Ieri il Pd ha organizzato allo Spazio Ansaldo di via Bergognone «Milano Domani» - la «Leopoldina» - con 1.200 iscritti, 150 relatori, 80 volontari con le t-shirt gialle e ospiti della società civile seduti attorno a 32 tavoli tematici per porre le basi del programma. Anche se la campagna va al ralenty. Chi freme per le primarie è rimasto deluso. Dopo la nomina degli 11 saggi che devono produrre entro l'estate il codice etico, Giuliano Pisapia arrivato a fine kermesse ha proposto, accanto al coordinatore Pd Pietro Bussolati, un altro step: «Un gruppo di lavoro che analizzi i motivi di insuccesso delle primarie in alcune città e regioni» dove «sono state fallimentari, divisive o con accuse di falsificazione». Campa cavallo.
Alla «Leopoldina» hanno sfilato i papabili. Il deputato Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, ha fiutato dove tira il vento e sostiene che «sarebbe ottimo mantenere a Milano 500 forze dell'ordine straordinarie mandate qui per Expo, mi adopererò per questo» Intanto gli Stati Generali della Sicurezza che aveva organizzato per il 20 giugno con il premier Renzi (si parlava di mini-investitura) sono slittati. Ma «sarà il tema centrale della campagna 2016» ammette. Intorno ai tavoli altri possibili candidati, da Stefano Boeri a Umberto Ambrosoli (che si augura primarie «prima del caos natalizio, prima di Sant'Ambrogio»). Ci sono Ivan Scalfarotto, Lia Quartapelle, Roberto Caputo, arriva alla fine il vicesindaco Lucia De Cesaris, non si fa vedere il commissario Expo Giuseppe Sala e l'assessore Pierfrancesco Majorino è impegnato sull'emergenza profughi ma non fa mancare un appello su Facebook: «Mi aspetto una critica forte al Governo sul tema immigrazione, non c'è ragion di partito che tenga».
Presente la delegazione Sel e l'anima dei comitati arancioni Paolo Limonta, manca l'assessore «arancione» Franco D'Alfonso. Ci sono esponenti di Confcommercio, Cgil, don Colmegna, Pietro Ichino, Livia Pomodoro, l'ex sindaco Piero Borghini e Sergio Scalpelli dell'ex giunta Albertini, la portavoce dei rom Diana Pavlovic, il presidente Atm Bruno Rota. Al tavolo casa il presidente Assimpredil Claudio De Albertis, di area centrodestra. Di recente non ha nascosto la voglia di candidarsi sindaco.
«Nessuno me lo ha chiesto» glissa «sono qui come presidente Assimpredil e Triennale». E il Pd che stava tagliando i ponti con i comitati ora vuole «un centrosinistra largo e aperto ai movimenti civici» L'autonomia renziana, dopo le ultime batoste, già vacilla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.