Siamo alla par condicio anche per i santi, o delle feste comandate. Il politicamente corretto non conosce sosta e, nella sua inarrestabile avanzata, oggi arriva a toccare perfino il più banale dei riti: il calendario. Il calendario della Zona 3, per essere precisi. O meglio: i santi del calendario. La questione - ideologica che più non si potrebbe - parte addirittura dallo scorso anno, quando dall'ala sinistra della maggioranza nel Consiglio del quartiere - lo ricorda l'attuale opposizione - partì la fondamentale battaglia (laica?) contro l'inserimento nel calendario dei santi cattolici. La tipica capacità di mediazione che tutti riconoscono alla sinistra ha prodotto un compromesso di alto livello: vanno bene i santi, in pratica, ma allora inseriamo nel calendario anche le festività buddiste, musulmane ed ebraiche. E quale gruppo se non il Pd poteva trovare tale quadratura del cerchio? L'emendamento, si suppone frutto di un accordo interno, stato presentato infatti dai democratici e approvato dal resto della maggioranza. La delibera - riflettono i consiglieri dell'opposizione, contrari alla soluzione - deve aver affidato alla struttura tecnica destinata a supporto del Consiglio di zona, o più comodamente alla tipografia, l'individuazione di queste festività, nella speranza che non protestino le altre fedi, minori. Da notare che il calendario con le foto del quartiere, che ormai è una piccola-grande tradizione, va nelle scuole, nelle parrocchie, e viene consegnato come omaggio alle associazioni di zona. «Qualcuno dovrebbe spiegare ai consiglieri di Sel - commenta Federico Santoro, Pdl in uscita verso "Fratelli d'Italia - che esiste una sentenza del Consiglio di Stato che permette la presenza del Crocefisso nelle aule scolastiche e che quindi un ragionamento analogo potrebbe essere fatto anche per i Santi Cattolici nel calendario zonale. Trovo l'emendamento del Pd, che trasforma un semplice calendario in una specie di forum delle religioni, l'ennesima triste concessione del partito di maggioranza relativa alla sinistra radicale».
Il Consiglio di zona ha votato l'impegno di spesa. E come detto hanno votato contro il Pdl e gli altri consiglieri di minoranza. Non solo per via del politicamente corretto. «Io - dice per esempio Gianluca Boari del Pdl, al di là della questione dei santi - non ero d'accordo che la Zona spendesse 3mila euro per questo. È vero che lo abbiamo sempre fatto negli altri anni passati ma in un momento del genere non mi sembrava giusto spendere per quello che alla fine è un gadget». «Avevo proposto di fare un'altra cosa - aggiunge Boari - altri pacchi per le famiglie disagiate di zona 3». La Lega ha presentato questa proposta scritta, ma è stata bocciata. Boari ricorda che i consiglieri «hanno solo due copie a testa gratis, le altre sono a pagamento. Ma nella delibera non era scritto neanche il numero minimo di copie. Io ho chiesto che almeno fosse fissato un numero minimo, anche per tenere sotto controllo il costo unitario. Hanno impiegato dei giorni per convincermi che non si poteva poi hanno trovato una tipografia che ha stampato, credo, 2.400 copie».
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