Milano allo sbando, e le risposte non arrivano. Anzi interi Municipi sono lasciati di fatto senza vigili di quartiere: uno ogni 30mila abitanti, attesta il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti.
«Milano è allo sbando, preda di spacciatori, delinquenti e balordi» attesta Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza (e consigliere comunale di Fdi), dopo la nuova serie di episodi di violenza e criminalità, ultimi dei quali l'uccisione di un 39enne a Crescenzago (per una lite durante un torneo di calcetto) e poi la rissa in zona Garibaldi e un altro accoltellamento in piazza Monte Falterona, proprio in Zona 7.
«Un'escalation di violenza inaudita, fuori dalle regole e preoccupante», la definisce De Corato, che ha gestito a lungo le deleghe della Sicurezza anche a Palazzo Marino, negli anni in cui era vicesindaco del centrodestra. «Una escalation - dice - che avviene dopo la manifestazione anti-polizia organizzata alle Colonne di San Lorenzo a 24 ore dal grave episodio di giovedì quando i Carabinieri sono stati costretti a fare fuoco per difendersi da un pitbull».
Ed è significativo che questa esplosione di violenza abbia coinciso con la riapertura della vita sociale dopo le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria, come se questi problemi di criminalità di strada e diffusa, «congelati» per un anno, si fossero ripresentati puntualmente al punto in cui la città li aveva lasciati, anzi in uno stato di degrado più avanzato. «Le pattuglie di Carabinieri e polizia - garantisce De Corato - sono le stesse di 20 anni fa, troppo poche per contenere gli episodi criminali che avvengono in città. Scarsi anche i controlli della polizia locale». «Come è possibile - chiede - che a Milano avvenga di tutto, compreso l'accoltellamento a morte di un uomo, senza che nessuno intervenga? Dove sono Sala e Scavuzzo?». Oggi è convocato il Consiglio comunale e l'opposizione invoca la presenza del sindaco e del vice Anna Scavuzzo, delegata alla Polizia locale, «per spiegare che cosa sta accadendo e quali provvedimenti intendono intraprendere».
Alcuni quartieri patiscono e protestano, più di altri. «Il grave fatto di ieri (sabato, ndr) purtroppo non è un caso isolato - osserva il capogruppo della Lega in Zona 7 Francesco Giani - piazza Monte Falterona è ormai oggetto di spaccio, risse e degrado quotidiano. Da parte della giunta Sala non c'è mai stata una risposta per affrontare il problema. Da anni come Lega chiediamo un pattugliamento costante delle forze dell'ordine nel quartiere, per riportare sicurezza e legalità».
Il nuovo epicentro si associa alla «vecchia» - e mai risolta - emergenza di piazzale Selinunte, quel quadrilatero di San Siro che è diventato una delle criticità massime di Milano, tanto da veder spuntare al suo interno perfino il fenomeno del reclutamento jihadista.
La situazione in zona è precipitata rapidamente. Quello che era un posto tranquillo si è trasformato in una sorta di «quartiere ghetto», in cui si verificano spesso fatti che finiscono nelle pagine di cronaca nera. Un declino accelerato negli ultimi 10-15 anni», ha scritto il presidente Bestetti su Il Diciotto, bollettino periodico dedicato alla vita del Municipio, osservando che ha coinciso negli ultimi anni con i fenomeni migratori più massicci.
A far deflagrare i problemi, per il presidente, esponente di Forza Italia, la «piaga endemica» delle occupazioni abusive, «che - ha scritto Bestetti - ha raggiunto proporzioni impressionanti». Sono 800 gli appartamenti occupati nel Quadrilatero. E poche settimane fa centinaia di giovani hanno scatenato una guerriglia contro le forze dell'ordine. «Intanto l'unica soluzione proposta dal sindaco - attacca Bestetti - è l'apertura di un centro giovanile».
«Senza troppi giri di parole - ha proseguito nel suo intervento per il foglio del quartiere - ho messo nero su bianco che occorre assumersi la responsabilità di una triste e amara verità: lo Stato ha perso il controllo del quartiere». Il presidente di Zona chiede «interventi energici e risoluti per riaffermare in modo evidente la presenza delle autorità laddove queste sono mancate». E spiega: «La presenza territoriale della Polizia locale deve essere aumentata.
Nel nostro Municipio il Comune ha previsto due vigili di quartiere ogni 10 chilometri quadrati, cioè uno ogni 30mila abitanti. Ai vigili ormai si fa fare tutto, distogliendoli dal compito di controllare il territorio. Il risultato si vede».
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