"Lo sport all'Idroscalo è una vetrina olimpica. Ma Milano è tiepida..."

Bianchi, presidente federazione Triathlon si aspettava più aiuto da istituzioni e privati

"Lo sport all'Idroscalo è una vetrina olimpica. Ma Milano è tiepida..."

Tre giorni di grande triathlon all'Idroscalo con le gare del Grand Prix che hanno portato al via anche Alexander Yee, il giovane britannico, presente e futuro di questo sport probabilmente già alle prossime Olimpiadi di Tokyo e che oggi portano sulle sponde del bacino milanese i più forti atleti del paratriathlon. La World Paratriathlon Series organizzata da Ecorace e dalla Federazione italiana triathlon è praticamente un mondiale, un test prima delle qualificazioni ai Giochi 2020, il biglietto da visita perfetto da presentare ai Commissari del Cio, il comitato olimpico internazionale. Ma Milano pare un po' tiepida, non il pubblico che è quello delle grandi occasioni, ma chi sullo sport dovrebbe scommettere per vincere lo sprint della candidatura con Stoccolma. «É passerella importantissima per il nostro sport che in questi tre giorni porta a Milano atleti di primissimo piano- spiega Luigi Bianchi, presidente della Fitri- ma al di là dell'accoglienza dell'Idroscalo che è il posto perfetto per organizzare sport mi aspettavo una partecipazione diversa e più importante sia da parte delle amministrazioni sia da parte dei privati per quanto riguarda la valenza sportiva di un evento così e per il valore sociale che un mondiale di paratriathlon porta con sè...». Un appuntamento molto atteso con la partecipazione di 70 atleti scelti in base ai punteggi delle classifiche internazionali, con oltre 20 nazioni rappresentate e una lista d'attesa presso il Comitato internazionale di oltre 150 richieste, che spiegano meglio di ogni cosa la portata dell'evento. «Milano è una vetrina importante e l'Idroscalo ha un potenzialità enorme ma andrebbe sfruttato meglio- continua Bianchi- Spesso per organizzare una gara non sappiamo con precisione a chi rivolgerci e in una città che si candida ad ospitare le olimpiadi invernali non si possono avere questi dubbi. Oggi con il sostegno del Comitato paralimpico e della Federazione siamo riusciti a portare qui una tappa di Wts ma il progetto nei prossimi anni è di organizzare a Milano un mondiale se le istituzioni ci credono e ci aiutano».

Dal mondiale all'Idroscalo ad una prova di coppa del Mondo di triathlon in città come è già successo qualche anno fa e come accade ormai normalmente in altre capitali europee il passo potrebbe essere breve: «Una gara dove si nuota alla Darsena e si corre nel centro della città per Milano olimpica sarebbe un biglietto da visita incredibile da presentare al Cio- spiega il presidente della Fitri- Sarebbe lo spot perfetto per far vedere al mondo come questa città è in grado di organizzare eventi sportivi di alto livello. Dal punto di vista tecnico è più che possibile e per noi non ci sarebbe alcun problema. Però è chiaro che questa è innanzitutto una scelta politica, serve la volontà dell'amministrazione». Con la tre giorni dell'Idroscalo si apre in un certo senso l'anno preolimpico che porterà molti atleti azzurri a giocarsi la qualificazione per I giochi di Tokyo: «É una stagione importantissima per noi- spiega Bianchi- Puntiamo a qualificare tre donne e almeno due uomini per le gare individuali e poi la squadra che gareggerà nella staffetta mista, la nuova medaglia olimpica che dimostra quanto stia crescendo il nostro sport. L'Italia proverà a dire la sua e sono fiducioso.

La guida tecnica di Joel Fillol ha portato una nuova mentalità che è quella di un lavoro al rilancio ma mai imposto. E poi ha permesso ai ragazzi di lavorare al fianco di campioni stranieri, di confrontarsi, di scambiarsi esperienze e soprattutto di rendersi conto che non sono dei marziani...»

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