Anche il gonfalone di Milano saluta Mariangela Melato per l'ultima volta. Nella folla di volti dello spettacolo e della politica, intorno alla Chiesa degli Artisti a Roma, non è mancata la città in cui la grande attrice era nata e che aveva amato tanto. «Aveva un profondo legame con la sua città, perché ci era nata e cresciuta - ha commentato il sindaco Giuliano Pisapia -, perché era figlia di un ghisa, perché da Milano aveva preso lati del suo carattere». Era stata proprio lei, in una delle ultime interviste a Radio Vaticana, a ricordare la scoperta di se stessa, della sua voglia di sperimentare e delle sue mille anime, quando cercò di essere ammessa all'Accademia di Milano. A Brera, aveva invece studiato per diventare pittrice, e aveva lavorato come vetrinista presso La Rinascente per pagare i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Un percorso cominciato con sacrifici, nella sua città, approdato poi nella capitale. E ovunque, grazie ai capolavori che avrebbe regalato al teatro italiano.
Mariangela, considerata tra i più grandi talenti della scena nazionale, tornava spesso nella sua città, ma si è spenta due giorni fa a Roma e lì è stata abbracciata per l'ultima volta da Renzo Arbore, suo compagno nel lavoro e nella vita. Ai funerali di ieri, Arbore era al fianco di Anna Melato, cantautrice sorella di Mariangela, ai primi banchi in una chiesa già colma prima che il feretro fosse arrivato. Moltissimi i volti della gente comune, confusi ieri nella chiesa con quelli di Lina Wertmuller, Ettore Scola, Giancarlo Giannini (spesso inseparabile partner di Melato sul grande schermo), ma anche Paolo Villaggio, Marisa Laurito, Ursula Andress, Gigi Proietti e moltissimi artisti. Per desiderio stesso dell'attrice scomparsa, le ultime parole per lei sono state quelle di Emma Bonino. «Non amava essere chiamata una donna forte - è stato il suo commento durante le esequie di ieri - . Io la ricorderò sempre come una donna autenticamente coraggiosa». Donna tutta italiana, Mariangela Melato, che si era calata nei panni più trasversali, regalando al cinema (ma soprattutto al teatro) personaggi di tutte le taglie e le provenienze.
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