"Strisce blu agli ospedali". La minaccia dello sciopero

Città studi, migliaia di posti diventano a pagamento E il presidente: «Disagi per dipendenti e pazienti»

"Strisce blu agli ospedali". La minaccia dello sciopero

I dipendenti di due dei più importanti ospedali milanesi sono in agitazione e qualcuno minaccia lo sciopero. Sta creando forti proteste la decisione del Comune di introdurre strisce blu, quindi parcheggi a pagamento a Città studi, nei dintorni dell'Istituto neurologico Besta e dell'Istituto nazionale dei tumori.

Le strisce ci sono gIà, ma per adesso non si vedono i totem. Comunque, si parla di altri 4.500 posti (oltre ai 2.500 già blu) che stanno per diventare inaccessibili per medici e infermieri, salvo l'esborso di una cifra che i diretti interessati considerano insostenibile. Ma il disagio lo patirebbero anche gli utenti delle due strutture sanitarie, anche i pazienti. «Fare cassa sull'utenza e sugli operatori è proprio una idea originale» si lamentano i camici bianchi.

La conversione a pagamento riguarda un'area molto vasta. Il 4 luglio le Rsu di Besta e Istituto dei tumori hanno scritto all'assessore Marco Granelli lamentando «mancanza di informazioni certe relative ai tempi e alle modalità di attuazione», e denunciando «forte disagio fra i pazienti e i visitatori». Nella pagina del «Nursind», sigla delle professioni infermieristiche, si dà conto della vicenda, e dei costi: 1,20 euro all'ora dalle 8 alle 13 (ma in via Venezian la fascia oraria di pagamento sarebbe 8-19) con 30 euro al mese per i turnisti e due possibili abbonamenti: 50 euro al mese o 500 all'anno. Il Nursind dà conto di un incontro e delle proposte arrivate da Palazzo Marino: abbonamenti «calmierati»: 30 euro al mese o 300 all'anno a tutti. Alle viste ci sarebbe un nuovo incontro, ma i dipendenti non sono convinti.

Preoccupato anche il presidente dell'Istituto dei tumori, Marco Luigi Votta: «Lo sciopero è un'iniziativa sui generis - dice - perché l'Azienda non c'entra niente, l'iniziativa è del Comune». Detto questo, il presidente non nega il problema: «Questa cosa crea enorme disagio ai dipendenti e anche ai pazienti, dal momento che molte persone vengono qui per trattamenti terapeutici. Io e il direttore generale siamo stati in assessorato - spiega il presidente - e la cosa che ci hanno garantito è la possibilità di riduzioni per i turnisti ma si parla di 300 euro per stipendi da 1.500».

«Io non sono turnista - spiega una dipendente - arrivo prima delle 8 al mattino e vado via alle 18, ogni giorno. E se prendessi i mezzi, impiegherei un'ora invece di un quarto d'ora per arrivare a casa». I parcheggi interni sono pochi, drammaticamente insufficienti se si pensa che il solo istituto ha 2.050 dipendenti. «Si poteva evitare insomma - conclude il presidente - anche considerando che la zona non è servita in modo eccezionale dai mezzi e che fra 4-5 anni ci trasferiremo tutti alla città della salute».

«Le strisce blu intorno agli ospedali vanno abolite - commenta il capogruppo regionale di Fi, Gianluca Comazzi - Il Comune commette un grosso errore poiché oltre ai disagi che devono patire centinaia di lavoratori si pone anche un problema etico, che riguarda i familiari dei pazienti.

Molti di loro vivono situazioni delicate, dovendo assistere e dando conforto quotidiano a parenti impegnati in percorsi di cura complessi: penalizzare queste persone con una vera e propria tassa è una scelta sbagliata». Comazzi parla di «una tassa ingiusta che colpisce ancora una volta chi è in difficoltà». E annuncia: «Nei prossimi giorni - annuncia - organizzerò una raccolta firme per chiedere al Comune di fare marcia indietro».

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