Taxi fermi contro Uber Sciopero ad alta tensione

Tanta tensione, ancor più polemiche, panico tra i viaggiatori, se ne calcolano circa 100mila rimasti a piedi, ma tutto sommato l'agitazione dei tassisti contro «Uber» è filata via senza grossi incidenti. Nonostante i gestori dell'applicazione che consente un contatto diretto tra clienti e auto a noleggio, avesse provocatoriamente annunciato il 20 per cento di sconto sulle tariffe. Merito del senso di responsabilità dei manifestanti, ma soprattutto delle forze schierate dalla questura, battaglione mobile e Digos, e dal Comune, «ghisa» che controllavano ogni auto a noleggio. Nel frattempo il sindaco riceveva i rappresentanti di categoria assicurando il suo impegno per la soluzione del problema. Ieri comunque i 5.000 tassisti di Milano, insieme ai colleghi di le grandi città europee e persino qualcuna in Sudamerica, si sono fermati 14 ore per protestare contro «Uber», l'applicazione americana che permette al viaggiatore di contattare via smartphone i famosi «Ncc», auto a «noleggio con conducente». Che teoricamente dovrebbe attendere la chiamata nella loro rimessa ma in realtà, accusano i tassisti, girano per le strade pronti a lanciarsi sul primo cliente. Da settimane la categoria dà vita a manifestazione e scioperi spontanei, fino a quando è intervenuto il prefetto Francesco Paolo Tronca, minacciando sanzioni. Ieri però l'agitazione, dalle 8 alle 22, era stata debitamente annunciata e i tassisti di mezzo mondo hanno incrociato «i volanti», accettando solo le fasce deboli: vecchi e malati, donne incinte e handicappati.
Vista la rabbia dei manifestanti si temeva una giornata bollente, non solo per il caldo tropicale. La questura però ha inviato in Centrale, uno dei punti nevralgici, personale del reparto mobile e della Digos e il Comune equipaggi della Polizia locale. E questo forse ha scoraggiato il peggio. A sciopero appena iniziato c'è stata infatti la prima scaramuccia, quando un «Ncc» arrivato in stazione è stato circondato dai tassisti. Sono intervenuti gli agenti, l'autista ha spiegato di essere stato chiamato il giorno prima da un grande albergo per andare a prendere alcuni clienti. La situazione si è calmata quando i vigili hanno scortato l'uomo in hotel per verificare il suo racconto. Scene del genere si sono poi ripetute più volte nel corso della giornata, ma sembra che tutte le auto a noleggio controllate avessero le carte in regola. Il presidio è andato avanti fino a sera, tra centinaia di viaggiatori che arrivano o partivano sbuffando sotto il gran caldo. Difficile calcolare quanti, ma in base alle statistiche, ogni giorno le vetture bianche spostano circa 100mila persone.
Nel pomeriggio Giuliano Pisapia ha incontrato una rappresentanza dei tassisti per ribadire «l'impegno contro ogni forma di abusivismo». Il sindaco ha ricordato anche come il Comune abbia potenziato controlli e sanzioni nei confronti dei trasgressori.

Pisapia ha poi chiamato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che ha confermato come il Governo si sia già attivato per un confronto con tutti i rappresentanti del settore. Lo sciopero va dunque in archivio senza grandi drammi, ma la soluzione al problema appare ancora piuttosto lontana ed è facile prevedere altre giornate di passione.

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