Un provvedimento dannoso per alcuni. Una riforma necessaria, per altri. I commercianti del centro sono divisi sul ticket antismog. Da una parte lamentano ostacoli allattività e possibili disagi per i cittadini, dallaltra vedono nella pollution charge una risorsa per fare di Milano una città più vivibile e apprezzata dai turisti. Dalla parte dei contrari cè lassociazione Asco Duomo, che riunisce gli esercenti di piazza Diaz, via Larga e le strade limitrofe. Per spiegare le loro ragioni, i commercianti hanno scritto una lettera aperta indirizzata al sindaco.
«Il ticket è la goccia che farà traboccare il vaso - dice il presidente, Alessandro Prisco -. Fino a qualche anno fa la nostra associazione raccoglieva 150 soci. Quasi la metà hanno chiuso le attività a causa degli affitti troppo alti. Questo provvedimento rischia di penalizzarci ancora di più. Inoltre, non credo che entro il 15 ottobre si riusciranno a potenziare i mezzi pubblici».
Per loro, che dicono di lavorare nel centro di serie B, il ticket non rappresenta una soluzione contro linquinamento. «Non è giusto applicare il provvedimento solo al centro - continua Prisco -. Al limite, bisognerebbe introdurlo in tutta la città, perché piazza Duomo non è necessariamente più inquinata di corso Vercelli o corso Buenos Aires».
Del parere opposto sono i colleghi di Asco Dante. Dopo la riunione di ieri mattina con lassessore comunale alla Mobilità, Edoardo Croci, dicono di essere tranquilli. «Allincontro hanno partecipato i responsabili di dieci associazioni - spiega il presidente, Giorgio Montingelli -. Lassessore ha illustrato il provvedimento. Personalmente lo condivido perché penso che a Milano serva per diverse ragioni. Innanzi tutto perché la città deve migliorare dal punto di vista ambientale per attirare il turismo. In secondo luogo, perché gli esperimenti condotti a Londra dimostrano che se si elimina il traffico da attraversamento, i cittadini frequentano più volentieri il centro». Nessun timore per il numero non adeguato di mezzi pubblici. «Siamo certi che ci sia un accordo che prevede laumento della frequenza e delle linee - afferma Montingelli -. Per quanto riguarda i periodi critici, come Natale, abbiamo chiesto una sospensione del ticket. Su questo cè già una netta convergenza».
Intanto, è saltato il vertice della Cdl annunciato per oggi. Sarebbe stata loccasione per discutere sul tema che più di tutti divide la maggioranza a Palazzo Marino: le tariffe degli abbonamenti per chi risiede fuori dal centro. Sulla questione le posizioni dei partiti non cambiano.
«Il ticket? La ciliegina che ci farà chiudere»
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