Trasloco di Città Studi, rettore preoccupato: "Idea troppo costosa"

Il Cda avvia le pratiche per il bando di gara Franzini: «Non è una questione di spazi»

Trasloco di Città Studi, rettore preoccupato: "Idea troppo costosa"

L'appuntamento è alle 14.30 in via Festa del Perdono per il contestatissimo Cda dell'Università degli Studi di Milano, definito dalla sinistra radicale e dal Movimento 5Stelle un «golpe» del rettore uscente Gianluca Vago «per accelerare le pratiche per il bando per il campus della Statale a Arexpo a sei giorni dalla fine del suo mandato». Studenti, lavoratori e ricercatori riuniti in Comitato hanno ribadito per l'ennesima volta la loro contrarietà al trasloco delle facoltà scientifiche da Città Studi all'ex sito espositivo di Expo, mentre è già stata fissata per il 9 ottobre la prossima assemblea pubblica.

Il Cda di oggi - fanno sapere dalla Statale - «prenderà atto del parere favorevole arrivato nei giorni scorsi dal Dipartimento di Programmazione Economica e Finanziaria del governo» (tradotto: un altro punto a favore del progetto di LendLease) e avvierà le procedure per il bando di gara pubblico per la realizzazione del nuovo campus. «Un passaggio tecnico» ci tengono a specificare da via Festa del Perdono, anche perché «le decisioni politiche sono state prese dal Senato accademico a marzo e a luglio scorso con due delibere a favore del project financing avanzato dalla società australiana LendLease». Il progetto prevede la concessione per la realizzazione e la gestione dei servizi del campus per i prossimi 30 anni. Da parte sua l'Ateneo pagherà un canone annuo di 20 milioni di euro, su una previsione di spesa complessiva di circa 335 milioni di euro di cui 135 dal governo. Sono appunto i costi dell'operazione che lasciano perplesso il rettore Elio Franzini, che entrerà in carica il 1 ottobre appunto. «Il trasferimento non è certo dovuto a un problema di spazi - spiega - e il rettore Vago non ha mai detto questo. La questione semmai è la non funzionalità degli spazi in uso alle facoltà di Chimica e Farmacologia, in particolare i laboratori perché desueti, inadatti e con problemi di convivenza con i condomini accanto. Per quanto riguarda Matematica e Fisica, per esempio, gli spazi a disposizione sono sufficienti. Credo invece - continua Franzini - che in via Conservatorio e in Festa del Perdono la situazione sia oggettivamente critica».

In sostanza la questione è molto più articolata e complessa, anche se il rettore non ha visto tutta la documentazione in possesso del Cda: «dal 1 ottobre ci metterò occhi, bocca e cervello sulle carte. Impossibile fare una valutazione completa ora. Sono molto preoccupato per i costi». Le delibere sono state approvate dall'organo decisionale dell'università, cioè dal Cda, in gioco ci sono i 135 milioni del governo (che non possono essere persi) e le eventuali penali da pagare in caso di annullamento dell'operazione. I margini di manovra per un eventuale cambio di rotta sono risicati, se non nulli.

Ha gioco facile il sindaco Beppe Sala nel dire «se il rettore Franzini dice che potete stare tutti a Città Studi non potrò essere certo io a dire che dovete ugualmente trasferirvi». Ma è chiaro che non è certo in potere del sindaco decidere: interlocutori della Statale sono Arexpo, di cui il Comune è «solo» socio, e LendLease.

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