A Milano i casi di tubercolosi solo più del doppio del resto d'Italia. Nel 2012 ne sono stati registrati 400 (18,6 casi ogni 100mila abitanti a fronte di 7,5 casi nella media nazionale). Ad essere più colpiti sono i bambini fino a 4 anni. Ma, come mai l'allarme tbc non cenna a diminuire? «L'aumento della tubercolosi è inversamente proporzionale al Pil. E il Pil diminuisce» spiega Giorgio Besozzi, presidente di Stop Tb Italia. Un «numero costante di casi a Milano - sostiene - che però non ci deve lasciare tranquilli» anche perchè la trasmissione si può manifestare dopo anni.
«I numeri - racconta Besozzi - sono limitati ma significativi, perchè indicativi di quanto il germe circola nella comunità e possono determinare focolai, come accaduto in una scuola due anni fa». Dunque «occorre tenere alta l'attenzione soprattutto fra le fasce deboli, tenendo conto che il trend della tbc è inversamente proporzionale al Pil». Per l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino «nella nostra città non c'è la situazione drammatica di altri luoghi del mondo, ma occorre essere vigili. È una malattia che se conosciuta può essere facilmente curabile».
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