Cronaca locale

Tutti "in pista" e poi a tavola. Ecco il turismo aeroportuale

Linate, Malpensa e Orio al Serio come musei da vedere Bistrot e ristoranti: tra le specialità, i «piatti a tempo»

Tutti "in pista" e poi a tavola. Ecco il turismo aeroportuale

N el 1932 il podestà Marcello Visconti di Modrone, nel chiedere al ministro dell'Aviazione Italo Balbo la costruzione di un nuovo aeroporto, al posto di Taliedo, forse sapeva che Linate sarebbe diventato centrale nella vita di Milano. Non immaginava certo, però, che arrivassimo a raccontarlo attraverso l'enogastronomia. Lo facciamo, invece, con un viaggio goloso nei tre grandi scali lombardi, Linate, anzi Enrico Forlanini, Malpensa anzi Milano-Malpensa e Orio al Serio, Bergamo, il Caravaggio. Nei paesi anglosassoni il «turismo aeroportuale» è una tendenza consolidata, qui meno. Però l'offerta ormai è completa anche da noi. I lavori a Linate cominciarono nel 1933 e l'aeroporto fu inaugurato il 21 ottobre del 1937. Da allora ha subito alcune ristrutturazioni, l'ultima nell'estate del 2019. Enrico Forlanini, ingegnere, ufficiale, inventore è stato un grande pioniere del volo, nel campo degli elicotteri e dei dirigibili.

Gli aeroporti, grazie alla cucina, sono meno «non luoghi» come li definiva Marc Augé. A Linate, davanti all'uscita degli arrivi, troviamo il corner di Roberto Rinaldini che va ad aggiungersi agli altri sei in Italia. Non solo caffè e croissant, ma tutti i prodotti del rampante pasticcere riminese, dai MacaRAL, macaron all'italiana, ai Chococolor. Inoltre insalate, piadine, panini, sandwich e baguette con ben cinque tipi di impasto. Non manca la pizza, leggera, da viaggio. Al piano superiore, Patatas Nana prepara patatine fritte artigianali, senza conservanti e con salse particolari: al curry piccante, al lime e pepe nero Maricha, alla paprika dolce affumicata. Al secondo piano, oltre i controlli, c'è il ristorante Michelangelo, di Michelangelo Citino, cuoco responsabile di My Chef con Matteo Varotti che anima questi fornelli. Ci sono piatti «a tempo» per chi ha fretta e un ricco menu per chi ha la possibilità di godersi senza pressione questa gustosa cucina che sa divertirci con grande solidità. Su prenotazione e seguendo una particolare procedura si può accedere anche da fuori. La vista su aerei e piste è affascinante, i piatti atterrano con successo sul palato: tartare di Fassona, nocciole, morbida al tartufo nero e parmigiano reggiano Vacche Rosse; riso mantecato al bagoss, erbe in polvere e caviale all'aceto balsamico; baccalà in olio cottura, zafferano, finocchi; vuoto d'aria (croccatino al gianduia croccante).

La storia Milano-Malpensa comincia accanto a Cascina Malpensa, dove gli industriali Agusta e Caproni crearono una pista per testare i loro apparecchi. Si ingrandì diventando scuola di volo e base militare. Solo dopo la seconda guerra Mondiale, nel 1948, con l'atterraggio di un quadrimotore Breda pilotato da Mario Stoppani, venne aperto al traffico civile e denominato Aeroporto Città di Busto Arsizio. Nel 1950 il primo volo intercontinentale. Anche Malpensa ha avuto vari restyling, anche del nome. Qui (come a Linate) il Ferrari Spazio Bollicine propone i vini della casa di Trento con piatti sfiziosi. Al Davide Oldani Café, con la gran qualità del caffè Kafa, troviamo la cucina «pop» in versione bar: panini con pane di riso, centrifugati, tanta frutta, «pan tranvai», il pane con l'uva milanese, gallette di riso senza glutine, croissant con marmellata di amarene e di mela, cioccolati, biscotti.

Anche l'aeroporto di Bergamo, Orio al Serio, dedicato a Caravaggio nel 2011, nasce (1937) per scopi militari e nella seconda metà degli anni '40 diventa scalo civile. Con Linate e Malpensa forma un sistema aeroportuale da 40 milioni di passeggeri l'anno. A Orio molti di questi, ma anche tanti esterni, grazie al parcheggio gratuito, si dirigono al bistrot Vicook. Dietro ci sono i Cerea di Vittorio (Vi) con il socio Corrado (Co) Leoni. Grandi classici per chi arriva dall'estero: tagliatelle al ragù, pasta e fagioli, pizza con pomodoro fresco e burrata. Sapori lontani per chi parte: riso basmati con verdurine e gamberi profumati al curry, wiener schnitzel, il formidabile «fish and chips» servito con una speciale versione della salsa tartara. Oltre i controlli, il Wine Gate 11, permette di compiere uno spettacolare tuffo nella produzione vinicola della Franciacorta, accompagnati dalle creazioni di Vittorio Fusari e da ottimi salumi, formaggi e da una selezione di birre.

Buon appetito per chi resta e per chi parte.

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