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Tra percorsi obbligati e biglietti per poter visitare la cattedrale anche intingere le mani nell'acqua benedetta diventa impossibile

L'acqua santa in questo momento non è raggiungibile per chi entra a pregare in Duomo, perché la bella «coppa» in marmo che la contiene rimane al di là delle transenne che dividono il corridoio di chi prega dallo spazio a pagamento riservato ai turisti. Gli stessi custodi confermano: «Purtroppo l'acquasantiera è presente solo nella zona dei visitatori. Non sono poche le persone che si lamentano. Abbiamo già segnalato il fatto e speriamo che vi si possa rimediare quanto prima».

Qualche tempo fa, prima che il Duomo fosse diviso in due per Expo, da un lato chi prega dall'altro i turisti che per accedervi pagano due euro, una donna musulmana con tanto di velo si stupiva davanti al cratere in marmo rosso chiedendo: «Why, water?». Perché l'acqua? L'acqua purifica, salva, fa rinascere. La preziosa santità di un rito scaturisce dalla forza della natura, rappresentata in una chiesa da tutti gli elementi, compresi l'acqua e il fuoco.

La religione cattolica riceve molta forza dall'acqua, simbolo di rigenerazione fin dal battesimo, basti pensare a luoghi come Lourdes che fanno dell'immersione un momento di vero miracolo. La mano nell'acquasantiera è un ricordo dell'infanzia e come l'infanzia è la dolce sensazione d'innocenza, uno dei freschi e genuini stupori della nostra religione, a cui chi entra in Duomo non può rinunciare. Il Duomo, poi, è un Osanna di stupori al punto che, se ti trovi lì a pregare, può accadere che senti una voce dall'inflessione straniera chiedere: «Scusi, come faccio ad arrivare davanti al quadro di Maria che allatta?». La signora è rumena e fa parte di una piccola compagnia di cinque persone. Spiega che ha pagato 15 euro visitare il Duomo.

Così accade che chi prega non ha l'acquasantiera e chi paga non riesce ad arrivare a tutte le opere d'arte. La signora rumena rivolge la stessa domanda ai custodi in camicia azzurra. Risposta: «I turisti non possono arrivare alla Madonna del Latte». La donna allora si riavvicina, allunga una moneta e prega la signora che sta pregando: «Scusi, accenda lei per me una candela davanti alla Madonna».

Sappiamo che l'«aut aut» è un principio primario della fede: o credi o non credi, non ci possono essere vie di mezzo, però ci sembrano strani, e anche risolvibili, gli «aut aut» che oggi la Cattedrale pone: o preghi oppure accedi all'acquasantiera, o visiti o vai ad accendere la candela alla Madonna del Latte. Alla signora rumena ha portato fortuna il fatto d'aver posto la domanda a una fedele, perché nessuno le aveva spiegato che con il biglietto da 15 euro si poteva accedere alle terrazze della Cattedrale.

Era convinta che quello fosse il costo del biglietto solo per visitare l'interno della casa di Maria Nascente e in effetti la cifra le pareva un po' esagerata. Quindi, è salita sulle terrazze, e una fedele ha acceso per lei una candela davanti al quadro della Madonna del Latte, pensando alla meraviglia del fuoco e dell'acqua.

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