Cultura e Spettacoli

Quei mostri nelle antiche stampe giapponesi

YŌKAI: un fantastico viaggio nel mistero e nel brivido con i racconti e i Mostri delle opere degli artisti giapponesi

Quei mostri nelle antiche stampe giapponesi

La mostra “Yōkai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi”, ospitata al Belvedere della Villa Reale di Monza, a cura di Paolo Linetti, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, con il patrocinio del Comune di Monza e del Consolato Generale del Giappone a Milano, continuerà ad affascinare il pubblico di grandi e piccini fino al 21 agosto. Non sono solo gli Yōkai (mostri) a popolare le opere esposte, ma anche Bakemono (mostri mutaforma), Yurei (spettri e ritornanti), draghi, orchi, volpi trasformiste, fatali mici mannari, spettri, rospi vampiri. Creature spaventose dell’immaginario dove convivono uomini, demoni e animali. Un fantastico viaggio tra gli spiriti, i mostri e le creature del folklore, nella paura e nel brivido, in un ambiente notturno che coinvolge anche emotivamente.

Undici sezioni, duecento opere del XVIII e XIX secolo: un nucleo di xilografie policrome opere di famosi artisti giapponesi, stampe, libri illustrati, armi, spade, abiti, un’armatura samurai. Una sezione è dedicata alla collezione privata Bertocchi: settantasette piccole sculture in avorio e legno che vengono esposte per la prima volta, i netsuke (famosi bottoni giapponesi dei kimono delle nobildonne). In mostra anche un rotolo di dieci metri che scorre, anche questo esposto per la prima volta, che racconta di come un esercito di mostri infestava il monte Oe, vicino a Kyoto, il loro capo era Oni, una creatura mitologica. Bellissimi i quaderni manga e altre opere di Hokusai. Completa la mostra l’ultima sezione con sei opere originali dell’illustratrice Jessica Cioffi, nome d’arte Loputyn, realizzate per la rassegna. Le tavole che traggono ispirazione e interpretano leggende giapponesi sono raccolte in un piccolo volume dalla casa editrice Hop!, venduto esclusivamente in mostra.

Il visitatore inizia il percorso in una stanza buia, per rivivere il Rituale delle cento candele, la grande idea che è alla base della mostra, una esperienza immersiva coinvolgente. Il rituale cominciava dopo il tramonto, i samurai si riunivano in una stanza alla sola luce di cento candele, dove ciascuno doveva raccontare di mostri della tradizione giapponese e creare atmosfere terrificanti che potessero spaventare gli altri samurai. Una prova di coraggio. Le candele si spengono una per volta mentre si ascolta la voce del fantasma di un vecchio samurai, morto dallo spavento per aver incontrato nella notte un Yōkai.

Così spiega la scelta Paolo Linetti: “La mostra, frutto di uno studio che ha messo a confronto storici dell’arte, studiosi del folklore giapponese e professori di mitologia greca, teologia, leggende e storia della scienza occidentale, permetterà al visitatore di conoscere in modo approfondito le creature affascinanti, bizzarre e assolutamente non comuni che popolano le leggende giapponesi”. Aggiunge Chiara Spinnato, fondatrice di Vertigo Syndrome, giovane società di ideazione, organizzazione e produzione di eventi artistici e culturali: “Anche la mostra d’arte apparentemente più anomala può diventare bella se qualcuno ti insegna a guardarla in maniera emozionante”. Inoltre Giuseppe Distefano, il direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza ha commentato: “Abbiamo scelto questa mostra per la sua particolarità. E’ rivolta di certo agli esperti, ma potrà incuriosire anche chi non conosce il mondo giapponese. Per noi è un esperimento, ma siamo certi che sarà in grado di attrarre i visitatori”.

Accompagna la mostra un catalogo d’arte Skira, partner editoriale, che ha realizzato e prodotto un prezioso volume con all’interno grandi riproduzioni delle opere della mostra e i segreti, le curiosità e le leggende ad esse collegati.

La mostra si rivela una interessante esperienza per tutta la

famiglia, i ragazzi appassionati di manga ritrovano le origini dei loro personaggi preferiti, i bambini, nelle varie tipologie di mostri, i personaggi dei loro cartoni. Tutti i bambini ricevono in regalo un piccolo gioco.

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