Vu’ cumprà, ghisa in borghese per multare i clienti

Per risparmiare sull’originale, d’ora in avanti si rischia la stangata. I controlli partiranno da corso Buenos Aires, dove i commercianti esasperati da degrado e concorrenza sleale hanno fatto un appello ieri a Palazzo Marino al vicesindaco Riccardo De Corato. Ma le multe a tappeto per chi acquista borse e merce falsa dai vu’ cumprà «saranno estese gradualmente anche nelle altre zone dove il fenomeno degli abusivi è intollerabile», garantisce il vicesindaco. Da Brera ai Navigli, dalle vie del centro (corso Vittorio Emanuele, piazza Cordusio, via Dante) al mercato di viale Papiniano. Non si scherza: la legge esiste già e prevede sanzioni variabili da 100 a 10mila euro, ma il Comune applicherà quella da 200 euro. Finora Palazzo Marino ha concentrato l’attenzione soprattutto sui venditori abusivi, chiudendo un occhio su chi acquista. In corso Buenos Aires, per dire, si ricordano solo una multa e risale ormai all’anno scorso. Ma la tolleranza in zona è finita, perché il fenomeno dei vu’ cumprà che a fine luglio sembrava ormai governato, da agosto e soprattutto da settembre è tornato in proporzioni tali che negozianti e residenti nei giorni scorsi avevano addirittura minacciato di scendere in strada per protestare. Dal prefetto venerdì e dal Comune ieri però sono arrivate rassicurazioni, e soprattutto la garanzia di più divise nella zona. La polizia municipale garantirà un presidio fisso dalle 11 alle 19.30 tutti i giorni, con un potenziamento nelle ore del pomeriggio (dopo le 15.30) e di sabato, quando il «business» e dunque la presenza degli abusivi è più elevata. I vigili opereranno insieme alle 6/8 unità tra polizia, carabinieri e Guardia di finanza messe a disposizione dalla prefettura. Finché l’emergenza non sarà rientrata, verrà dirottata lì anche una quota di agenti n borghese che ora operano in zona Duomo.
«La situazione era diventata esplosiva ma siamo fiduciosi che con l’accordo trovato il corso sarà restituito ai commercianti e ai residenti - ammette il presidente dell’associazione Buenos Aires Futura, Luigi Ferrario -. Ma va punito anche chi compra, lo prevede la legge». E De Corato ammette che su questo fronte «fin qui abbiamo tollerato, ma non è più possibile. Faccio quindi un appello ai milanesi perché non comprino falsi, o dovranno fare i conti con una “stangata”». Dietro il fenomeno della contraffazione «si nascondono la criminalità organizzata e l’immigrazione clandestina, e non vanno alimentate». È anche un problema di sicurezza, perché «il fuggi fuggi di centinaia di abusivi quando arrivano gli agenti mette a rischio anche i passanti».

Sul caso dei clochard che invadono ogni notte la galleria di corso Buenos Aires (fonte di un’altra protesta), De Corato incontrerà invece i residenti il 13 novembre. Ma gli interventi, «non mancano, 101 solo a ottobre».

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