Un weekend a pedali dal Vigorelli al Ghisallo e in «gravel» sul Ticino

Le sfide: oggi sulle strade bianche dei parchi, domani sulla via che unisce due monumenti

Antonio Ruzzo

C'è una bici ma in realtà ce ne sono tante, «milioni di milioni...» diceva una volta una réclame dei salumi. Quasi una per tutti i gusti. E tra oggi e domani a Milano, tra gli sterrati del parco Sud e del Parco Ticino, dal Vigorelli fin sul Ghisallo se ne vedranno parecchie. Da corsa ma anche «gravel», parenti lontane e vicine, perchè le «gravel» sono quelle bici da corsa un po' più «robuste» con le ruote più larghe che permettono di viaggiare o di avventurarsi sulle strade bianche. Su questa strada pedalerenno stamattina oltre un centinaio di iscritti alla prima edizione della «Milano Gravel roads», la sfida ciclistica organizzata da Turbolento sulle strade «zitte» di Milano, quelle dove non passano auto, tra la città e la campagna, tra i Navigli e il Parco del Ticino a chiudere quel triangolo della Bassa tra Novara, Milano e Pavia terra di grandi pedalate e grandi corse podistiche amatoriali. Un appuntamento che sarà anche raduno del Cinelli off roads circus dove saranno chiamati a raccolta tutti i mezzi avvezzi al brecciolino: dal Rampichino alla Quo Vadis, dalla Passatore alla Zydeco. «E' la madre di tutte le gravel» spiegano gli organizzatori che ovviamente si affrettano ad aggiungere il più classico dei loro slogan: «It's a ride not a race», cioè che è più un viaggio che una gara ma che vuol dire tutto e niente perchè anche se non è una gara si farà fatica e soprattutto tanti chilometri: 160 nel tracciato più lungo e 100 in quello più corto che partiranno entrambi dalla Canottieri San cristoforo e, dopo sfiorato canali, dighe e oasi, torneranno con qualche variazione verso la città. Si parte alla francese, che vuol dire che ognuno parte per fatti suoi e si torna alla spicciolata verso il traguardo della Canottieri dove ci si potrà rifocillare. Fine. Anzi no. Perchè passata «a nuttata» si ricomincia e si riparte con la Vigorelli- Ghisallo, garà che mette insieme con un immaginario filo rosso, due monumenti del ciclismo mondiale. Il Vigorelli, appunto, e il Museo del Ghisallo che con il santuario è meta di pellegrinaggio di decine di migliaia di ciclisti ogni anno. «Due monumenti del ciclismo che uniremo pedalando- spiega il campione olimpico e due volte campione del mondo Paolo Bettini- Io conosco meglio il Ghisallo per motivi legati alla mia carriera ma, anche se non ho mai avuto la fortuna di pedalarci, sono affascinato dalla storia del Vigorelli, un monumento che è tornato a vivere e ora va protetto. Spero di poterci fare almeno un giro, per me sarà un onore».

Domenica mattina Bettini sarà al via insieme con tanti altri appassionati che sfideranno i su e giù della Brianza e le rampe del Ghisallo. Sfideranno anche la pioggia, ma per chi pedala sulle strade della gloria, questo è solo un «trascurabile» dettaglio.

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