Coronavirus

"Zero morti", ma oggi serve una conferma

La Regione frena: "Nessun decesso segnalato ieri dai Comuni lombardi"

Medici in corsia contro il Covid (La Presse)
Medici in corsia contro il Covid (La Presse)

Sono «solo» cinquanta i morti per Covid in tutta Italia registrati ieri e nessuno nella nostra regione. L'assessorato al Welfare della Regione Lombardia, infatti, comunica che dalle anagrafi cittadine e dagli ospedali non è stato segnalato nemmeno un decesso.

Serve, però, la massima cautela: sabato, per esempio, i decessi erano stati 56 in più rispetto a venerdì, portando le vittime complessive della strage da Sars-Cov-2 a 15.840 in Lombardia. La notizia positiva ha «la durata» di 24 ore perché oggi i dati potrebbero essere diversi, ma indica certamente un trend che lascia ben sperare, al netto delle prevedibili speculazioni politiche.

Non sarebbe la prima volta che si verificano dei ritardi nell'aggiornamento dei dati. I flussi dei numeri sulla malattia che confluiscono all'Unità di crisi regionale viaggiano su due binari, quello degli ospedali che ovviamente sono sempre aggiornati, e quelli delle anagrafi, che possono subire dei ritardi nei week end. Sta di fatto che ieri entrambi i canali hanno inviato il dato «0» sotto la voce decessi.

Anche il numero dei nuovi contagi è sostanzialmente basso, solo 285 in tutto il territorio lombardo che conta 10 milioni di persone. Un'altra buona notizia, visto che la preoccupazione a tutti i livelli, dalla popolazione ai politici, è che la fine del lock down possa tornare a far crescere la curva del contagi. Ieri, complice la bella giornata, in migliaia hanno approfittato per fare una gita fuori porta (ma sempre all'interno dei confini regionali) o un giro per la città. Aspetto che mette in allerta il governatore Attilio Fontana, la comunità scientifica, i medici che hanno messo la propria vita a rischio per curare i concittadini, i sindaci: il mancato rispetto delle norme di sicurezza, ovvero il distanziamento sociale e l'obbligo della mascherina anche all'aperto, come si è visto nei passati, possa far impennare il contagio. Cosa che per fortuna, nonostante le centinaia di segnalazioni di assembramenti nelle città, (a Brescia il primo cittadino Del Bono è dovuto ricorrere al coprifuoco alle 21,30) non siano stati la miccia che riaccende la pendemia.

Su 11.457 tamponi effettuati ieri in Lombardia dunque i nuovi casi di coronavirus sono 285 (con un rapporto di 2,5 per cento con i tamponi giornalieri), ma non è detto che nei prossimi giorni possano di nuovo aumentare.

Ieri si sono registrate 301 dimissioni in più rispetto a sabato, portando il totale complessivo dei guariti a 45.656. Così calano di due unità anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva, che ammontano a 197 in totale. Dimessi dagli altri reparti ieri 9 pazienti. Attualmente sono 4.

017 i lombardi ancora in cura negli ospedali per Covid, ma in condizioni meno gravi rispetto a un paio di mesi fa.

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