Miliardi e debiti: così i soldi l’hanno rovinato

Miliardi e debiti: così i soldi l’hanno rovinato

Si dice che la vita per le popstar sia una pista da corsa recintata e pattugliata dagli agenti commerciali. Michael Jackson è rimasto travolto prima dell’ultima gara, mentre ancora non aveva acceso i motori per i 50 concerti londinesi, ancora di salvezza contro i 500 milioni di dollari di debiti in cui sguazzava. C’è chi dice che proprio questi concerti lo abbiano ucciso. Cinquanta show in una sola città (un record assoluto) stroncherebbero anche un ragazzino, figurarsi un cinquantenne debilitato e imbottito di farmaci (tra antidolorifici, ansiolitici, tranquillanti, rilassanti muscolari si faceva un cocktail di otto diverse medicine al giorno). E forse in questi giorni aveva aumentato le dosi - adombra il tabloid Independent - visto che giovedì avrebbe dovuto salire sul palco per la prima volta. Michael era turbato per questo tour de force. «Sono davvero arrabbiato - ha detto recentemente ai fan - sono andato a letto con l’accordo che avrei fatto 10 concerti a Londra e mi sono svegliato che ne avevo sulle spalle 50». Per la gloria? Per vanità? O forse per soldi? Perché il recordman delle vendite di dischi (Thriller è il più venduto nella storia del pop) è anche il campione mondiale di debiti. 500 milioni di dollari di passivo contro un patrimonio che si aggira sui 100 miliardi di dollari, che si regge soprattutto sui diritti d’autore dei suoi brani e di una parte di quelli dei Beatles, da lui acquistati nell’85. Ma ora anche i diritti delle canzoni dei Beatles sono a rischio e non si sa a chi andranno; qualche anno fa Michael aveva chiesto prestiti alle banche per 270 milioni di dollari dando in garanzia i diritti dei brani. Ma Michael voleva rifarsi coi nuovi concerti - da cui ha ricevuto un anticipo di 50 milioni - conditi da un tour mondiale, un nuovo album, un film, un musical a Las Vegas e Dubai e un casinò chiamato Thriller. Ma ora è alle viste un altro crac: chi rimborsa i 900mila biglietti venduti per Londra? Gli organizzatori parleranno domani ma si annunciano polemiche a non finire.
Che pateracchio. Vai a spiegarlo alla gente come si gettano dalla finestra patrimoni in follie: e butta 4 milioni di dollari a Las Vegas per un set di scacchi giganti in marmo, e mettine lì 140mila per acquistare due orologi da Harrods a Londra, aggiungine 150mila (da una «Vanna Marchi» americana) per un rito voodoo a base di sangue animale contro i suoi «nemici» (tra i quali c’era Steven Spielberg). E poi le spese legali (30 milioni) per le accuse di pedofilia, la villa «parco giochi» di Neverland (quasi 15 milioni), la causa contro l’ex portavoce Raymone Bain (59 milioni), quella in corso col figlio del sultano del Brunei (dovrebbero partire 7 milioni), gli alimenti alla ex moglie Debbie Rowe (750mila). Anche un immenso patrimonio vacilla con certe botte; dopo la causa del 2005 per abusi su un bambino i suoi debiti salirono a 300 milioni. Il Wall Street Journal scrisse che gli mancavano persino i contanti per pagare le bollette elettriche. Apriva un buco per chiuderne un altro: così chiese un prestito di 91 milioni (poi salito a 166) alla Bank of America. Fatti i conti il cantante spendeva tra i 30 e 40 milioni in più di quelli che incassava annualmente.

Ora, per chiarire la sua situazione finanziaria «ci vorranno 18 mesi» annuncia uno studio legale californiano. Il suo testamento potrebbero essere le 100 canzoni inedite che il cantante avrebbe custodito gelosamente fino ad oggi come eredità-parafulmine per i figli.

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