Un miliardo di euro per gli edifici pericolanti

Edilizia scolastica ancora sotto i riflettori. Oggi Legambiente presenterà la situazione degli istituti scolastici nel nostro Paese sulla base dei dati ufficiali forniti dai 103 comuni. E qualche nota positiva si avverte: le certificazioni di agibilità sono aumentate; il risparmio energetico è migliorato, alzando del 10% la qualità degli edifici scolastici. Ma resta il grosso divario tra Nord e Sud. E mentre Toscana ed Emilia Romagna primeggiano in fatto di scuole nuove e ben tenute, nelle regioni meridionali i casi di edifici fuori norma rimangono la maggioranza. E questo a causa degli scarsi stanziamenti degli enti locali. Una spina nel fianco cui il governo tenta di porre rimedio. Innanzitutto con gli stanziamenti destinati da Cipe all’edilizia scolastica. La cifra di un miliardo di euro però è stata valutata come «irrisoria» dall’associazione a difesa dei consumatori anche perché, dicono al Codacons, lo stesso Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dichiarò, dopo la tragedia di Torino, che il 60% delle 42.007 scuole pubbliche non aveva certificati di agibilità statica e igienico sanitaria e il 75% non aveva quello di prevenzione incendi e che solo per affrontare il rischio terremoti sarebbero occorsi 13 miliardi di euro.
In realtà, gli stanziamenti sono diversificati. Al miliardo di euro si devono aggiungere altri 300 milioni pronti per essere spesi nell’anno in corso, 20 per l’adeguamento antisismico e 100 milioni per la messa a norma delle scuole. Il 5% dell’importo dedicato ai programmi infrastrutturali sarà devoluto alle strutture scolastiche a rischio sismico.
Per fronteggiare l’emergenza il governo si è mosso anche su altri fronti: ha avviato di concerto con le Regioni un piano di controllo a tappeto.

Diverse centinaia di squadre, ciascuna composta da due tecnici, setacceranno da fine mese aule, corridoi, palestre, grondaie di tutte le scuole italiane per individuare eventuali aree di pericolosità. Saranno segnalate tutte le cose che posso «cadere dall’alto» come controsoffitti, lampade o librerie, scaffali troppo alti non fissati a regola d’arte.

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