Minacce a Maroni e Rosy Mauro: busta con proiettili e con le loro foto

RomaDue buste all’Ansa, lasciate nella cassetta della posta della sede centrale dell’agenzia di stampa, in via della Dataria. Dentro, alcuni proiettili e le foto di Roberto Maroni e Rosy Mauro ma nessun plico, nessuna pagina scritta. Fuori, il timbro postale di Roma Fiumicino e la data di mercoledì.
Le indagini sono condotte dalla Digos e dalla polizia postale, che stanno compilando una nota informativa da trasmettere alla magistratura. La procura di Roma, che intanto ha aperto un fascicolo, procederà per il reato di violenza o minaccia a un corpo politico amministrativo. Gli accertamenti sono condotti dal pool antiterrorismo guidato da Pietro Saviotti.
Immediata la solidarietà trasversale del mondo politico al ministro dell’Interno e alla vicepresidente del Senato. «Lo Stato non si farà intimidire - dice il Guardasigilli Angelino Alfano - da questi delinquenti che minacciano perché hanno capito che il governo sta intervenendo con energia. L’episodio di intimidazione evidenzia la grande apprensione della criminalità per i numerosi colpi che sono stati inferti alle organizzazioni malavitose. Ma i tutori dell’ordine continueranno, con la collaborazione di tutti, nel loro lavoro per la legalità».
«Forte preoccupazione» della Confindustria per «l’inasprirsi di episodi intimidatori contro personalità e istituzione della Repubblica». «Un brutto capitolo per la politica», commenta il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni. Per il presidente del Veneto Luca Zaia «questi sono gesti che creano tensioni sociali». Per il presidente dei senatori del Carroccio Federico Bricolo «è evidente che le idee e le azioni della Lega danno fastidio a qualcuno».

Una «ferma condanna» arriva pure dal Pd: «La minaccia e la violenza fisica o verbale sono incompatibili con il dibattito politico - dice il vicepresidente del Senato Vannino Chiti - di fronte a episodi di intolleranza come questo bisogna trovare l’unità di tutte le forze politiche». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno parla di «vulnus alla democrazia». E il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione offre la sua «solidarietà totale e incondizionata» a Maroni e alla Mauro.

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