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Italicum, Renzi: "Modifiche? Solo se sono tutti d'accordo" Letta: "No a liste bloccate"

Minoranza Pd in pressing: "La nostra è una battaglia nell'interesse della governabilità". Renzi apre alle modifiche in Parlamento, ma avverte: "Solo se tutti sono d'accordo"

Italicum, Renzi: "Modifiche? Solo se sono tutti d'accordo" Letta: "No a liste bloccate"

Nonostante l'ok formale del Partito democratico alla proposta di legge elettorale frutto dell'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, l'area a sinistra del Pd (che peraltro ha la maggioranza in commissione Affari costituzionali alla Camera) continua incessante il suo pressing perché il testo - che sarà votato il 30 o il 31 - venga modificato.

In particolare chiedono lo stop alle liste bloccate, di alzare la soglia del premio di maggioranza, di abbassare la soglia dell’8% per le forze non in coalizione e di alternare la presenza di un uomo e una donna sulla lista. Tutte modifiche che domani chiederà di tradurre in emendamenti del Pd in commissione. "Come Renzi è riuscito a convincere Berlusconi sul doppio turno, noi pensiamo che se ci convinciamo tutti insieme e Renzi si convince arriveremo al risultato che ci chiedono gli elettori delle primarie", spiega il bersaniano Alfredo D’Attorre ai giornalisti che gli chiedono se presenteranno emendamenti di area nel caso in cui il Pd non decidesse di portare dei miglioramenti alla proposta. Contro le liste bloccate, i cuperliani propongono o le primarie per legge o i collegi o le preferenze. "Una battaglia - dicono - non di corrente ma proprio nell’interesse della governabilità".

Anche Enrico Letta chiede che il Parlamento corregga il tiro: "L’iniziativa di Renzi su legge elettorale e bicameralismo è assolutamente positiva. Se va avanti - e io la
sostengo e dobbiamo tutti sostenerla - è una cosa assolutamente positiva", ha detto il premier, "Penso che in Parlamento se c’è un accordo largo alcuni aspetti si possono modificare, bisogna che i cittadini si sentano più partecipi nella scelta dei parlamentari. Ma è giusto che la legge elettorale sia fatta non solo dalla maggioranza di governo".

"Modifiche sono possibili, il Parlamento è libero di farle", dice quindi Matteo Renzi al Tg3, che pone però una condizione: "Ma che tutti siano d'accordo. Altrimenti rinizia tutto daccapo. Gli emendamenti saranno discussi dentro il gruppo, alcuni li condivido ma nessuno può farsi la sua legge elettorale, vanno condivisi da Fi fino a Ncd. Non è che non accetto io, ma non sia una scusa per far saltare tutto il pacchetto, che prevede l’eliminazione del Senato, la riforma del titolo V, principi che non possono essere messi in discussione da forze che hanno lo 0,01. È l’ultima chiamata per la dignità del Parlamento". E avvisa: "Qualche franco tiratore ci sarà senz’altro, ma se i franchi tiratori faranno fallire la legge, senza nemmeno metterci la faccia, la legislatura sarebbe in salita.

Non affosseranno la legge elettorale ma la legislatura".

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