Minori sfruttati: i parenti in cella

Storia squallida di minori sfruttati, protagonisti involontari alcuni bimbi clandestini impiegati come ambulanti, protagonisti volontari e scellerati, invece, tre mahgrebini che sono stati arrestati a Chiavari e hanno portato allo smantellamento di un’organizzazione malavitosa dedita allo sfruttamento dei giovanissimi. La squadra investigativa della polizia chiavarese ha così messo le manette ai polsi di tre cittadini di 51, 48 e 26 anni, originari del Marocco, riconosciuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina di sette minori da impiegare in attività illecite, sfruttamento, maltrattamento e riduzione in schiavitù. L'indagine è cominciata nel 2003 a seguito di alcuni esposti, in particolare sulla base della segnalazione di un parroco di Lavagna che denunciava lo stato di degrado di alcuni bimbi marocchini. Dopo una lunga serie di accertamenti, gli agenti sono risaliti a una vera e propria organizzazione composta da adulti, legati da un vincolo di parentela, vera o presunta, con i minori che venivano impiegati nella vendita di oggetti in locali pubblici, bar e ristoranti, in tutto l’arco del Tigullio, da Santa Margherita a Sestri Levante.

Dai controlli fatti presso l'Ufficio immigrazione di Genova è risultato che i sette minori, di età compresa fra i 13 e i 19 anni, sono entrati clandestinamente in Italia tra il 2000 e il 2003. E dopo soli pochi giorni dal loro ingresso nel Paese sono stati avviati all’«attività» in strada.

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