«Il mio dramma in pasto alle tv»

da Londra

Sentirsi usate dal proprio marito è terribile anche se ci si chiama Cherie Blair. L'ex first lady britannica ha sempre sfoggiato l'immagine di una donna forte, per nulla sottomessa. E invece anche un suo dolore fu sacrificato alla ragion di Stato come lei stessa racconta nella sua autobiografia «Speaking for myself».
Cherie perse un bambino nel 2002 e il marito decise di pubblicizzare subito la notizia per difendere di fronte all'opinione pubblica la decisione di entrare in guerra contro l'Irak. «La cosa mi venne comunicata al telefono da Tony e dall'allora capo della comunicazioni Alistair Darling mentre giacevo ancora nel letto d'ospedale e continuavo a sanguinare - racconta la Blair - Non ci potevo credere. Io stavo li distesa e loro mi stavano parlando di quale linea seguire con la stampa. Misi giù il ricevitore e me ne stetti a fissare il soffitto mentre il dolore mi stringeva in una morsa».
Cherie ricorda perfettamente il momento in cui il medico le disse che il suo bimbo era morto: «Ho ancora l'ultima ecografia», scrive nelle sue memorie. I Blair avevano deciso di andare in vacanza nei giorni in cui la signora abortì.

Nello stesso periodo si era parlato di inviare delle truppe in Irak e il marito riteneva che rinviare le vacanze senza una spiegazione avrebbe potuto dare l'impressione che qualcosa stava andando storto. Così non si fece alcuno scrupolo nel diffondere il vero motivo del rinvio.

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