Sabrina Cottone
da Milano
«Mio padre non andrà nellUnione. Per lui sarebbe una scelta contro natura...». Lazzurro Stefano Pillitteri è socialista di nascita. Figlio di Paolo, sindaco di Milano dal 1986 al 1992, e nipote di Bettino Craxi, è innamorato fin da bambino della politica, che pratica da protagonista come consigliere di Forza Italia: «È nel mio lessico familiare, diciamo che tra parenti ogni tanto si parla anche daltro...». Non si fa fatica a credergli.
Allora ha parlato con suo padre anche dellipotesi di un suo passaggio nellUnione?
«Certamente, secondo me sbaglierebbe e sono sicuro che non lo farà e sceglierà di sostenere me. La collocazione di noi socialisti nellUnione è innaturale, presenta fortissimi aspetti di inconciliabilità. Non credo proprio che mio padre abbia intenzione di militare con lex Pci, lex sinistra dc e con chi ancora rivendica lappartenenza al marxismo leninismo».
Fassino proprio da Milano ha lanciato un appello ai socialisti: «Questa è la vostra casa».
«Lappello di Fassino è strumentale, così come linverosimile candidatura Veronesi che è stato offeso anziché accolto a braccia aperte e al quale la sinistra chiede unabiura. Prima di dire questa casa è la vostra casa bisognerebbe costruire una casa compatibile con le esigenze di chi si invita. NellUnione non mi sentirei a casa mia, non mi sentirei neanche di entrare».
Suo cugino Bobo Craxi è orientato a sinistra. Come se lo spiega?
«È una scelta sbagliata che mio zio per primo avrebbe ritenuto sbagliata. Io non ho dimenticato le sue parole, pronunciate pochi mesi di morire: La cosa più terribile per me sarebbe essere riabilitato dai miei carnefici. Per me questa frase ha ancora un valore. E non ho dimenticato la mozione del centrosinistra di Milano: sostiene che la targa in onore di Craxi sarebbe «unoffesa alla coscienza civile della città». Mi chiedo come possano dire che è casa nostra».
Vuol dire che stare nellUnione significa tradire leredità di Craxi?
«Non è solo un fatto personale, è una questione politica soprattutto nella città di Turati. Craxi ha passato la vita a combattere legemonia dellex Pci che adesso è diventato Ds. Prodi rappresenta un blocco di potere contro cui il Psi si è sempre battuto: un tempo era la cinghia di trasmissione tra potentati economici e sinistra dc, ora lo è tra i potentati economici e questa sinistra».
Cinque anni fa si è candidato con Forza Italia. Nessun dubbio che sia stata la scelta migliore?
«Forza Italia è il partito in cui dal 1994 si è riconosciuta la gran parte degli elettori socialisti, inclusa la mia famiglia.
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