Miracolo di Canosio

Il fatto successe a Canosio, piccolo paesino piemontese della Val Maira, in diocesi di Saluzzo. Si narra che nel 1630 gli abitanti del posto avevano ridotto al lumicino le loro devozioni e il culto lasciava parecchio a desiderare. Lo scapaccione celeste arrivò giusto quell’anno, otto giorni dopo la festa del Corpus Domini, che i paesani avevano ricordato con le consuete sciatteria e noncuranza. Quantunque si fosse in estate prese a piovere così forte e così a lungo che il torrente vicino si ingrossò, poi straripò e cominciò a trascinare massi e fango. La piena iniziò a prendere la direzione dell’abitato e in breve la situazione si fece davvero allarmante. A quel punto il parroco, don Antonio Reinardi, prese in mano la situazione e convinse i compaesani a fare un voto: se fossero scampati da quella calamità, avrebbero solennemente celebrato l’ottava del Corpus Domini per sempre. Si formò dunque una processione, parroco in testa. Il sacerdote, con l’ostensorio in mano e cantando il Miserere, si diresse verso l’acqua che lentamente avanzava, mentre continuava a piovere fitto. Quando il corteo giunse a lambire i flutti, il prete tracciò un grande segno di croce con l’ostensorio e, miracolo, immediatamente la pioggia cessò. In contemporanea, il livello dell’acqua prese visibilmente ad abbassarsi.

In breve il torrente ritornò nel suo alveo e tutti tirarono un respiro di sollievo. Ma la lezione non venne più dimenticata e ogni anno il voto pronunciato viene ancora oggi fedelmente mantenuto. Ora vi segnalo Frammenti di bellezza (San Paolo) di Maria Gloria Riva.
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