Il mistero buffo di Verdone e Muccino

Il mistero buffo di Verdone e Muccino

Al ventesimo film Carlo Verdone conferma limiti e pregi di una carriera in bilico tra il sublime e la mediocrità. Il mio miglior nemico somiglia a tutte le sue altre creature, non tanto per un’encomiabile unità stilistica, quanto per quella ricerca di una seriosità, vanificata ogni volta dallo sberleffo, che implode in episodi marginali pur trattando temi di attualità. Il «buddy buddy» tra Verdone e il giovane Silvio Muccino è imparentato con altre pellicole, tra le quali In viaggio con papà con lo stesso Verdone ma diretto da Alberto Sordi, e con il recente In Good Company. La vicenda assembla episodi già visti, situazioni prevedibili, legandoli con un raccontare scorrevole, calibrato dal mestiere di Verdone regista.
Achille De Bellis (Carlo Verdone), alto funzionario di una catena alberghiera, di proprietà della moglie (Agnese Nano) e del cognato, licenzia una poveretta accusata del furto di un computer. Orfeo Rinalduzzi (Silvio Muccino), figlio della presunta ladra, convinto dell’innocenza della madre, inizia un’opera persecutoria nei confronti del De Bellis, demolendogli famiglia e carriera con prove lampanti del suo tradimento con la moglie del cognato, causandone il licenziamento e la cacciata di casa da parte della moglie.
Il giovane Orfeo si innamora perdutamente della bellissima Cecilia (Ana Caterina Morariu), ignorando che si tratta della figlia dell’ex dirigente. E così i due nemici-amici si mettono in cerca della ragazza che nel frattempo è scomparsa. Il film si trasforma in un road movie, con incursioni in Svizzera e Turchia, un vezzo di Verdone, che ama trascinare i suoi personaggi in luoghi stranianti per allontanare il sospetto del minimalismo. Questo è Verdone, prendere o lasciare. Sentimentale, crudele, irresistibilmente comico, convenzionale, genialmente velleitario. Ma due o tre momenti sono di una comicità sfrenata e Verdone attore è davvero un mistero buffo. Ti sorprende e ti delude in egual misura.

Il giovane Muccino, qui anche sceneggiatore, non ha altro che una simpatia spicciola, che lega con quella più studiatamente goffa di Verdone.

IL MIO MIGLIOR NEMICO (Italia 2005)- di Carlo Verdone, con Carlo Verdone, Silvio Muccino - 110 minuti

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