«La munificenza di Friederich Alfredo Krupp auspice il comune di Capri consentì all'ingegnere Emilio Mayer la realizzazione di questa ardimentosa e mirabile strada che facilitò il godimento di scoscese bellezze dell'isola».
Ricorda questo la pietra, se scrivo lapide entro direttamente sulla notizia, a ricordo di un'opera muraria di meraviglia, la via Krupp, chiusa, ieri, per un altro dei cento, mille movimenti di roccia, smottamenti, infiltrazioni, caduta massi che la stanno ferendo, strozzando, uccidendo.
Milletrecentosessantaquattro metri di sentiero verso il mare, come una pista di bob in pietra, disegnata per camminare, per scrutare, per sostare e riflettere, per sentire il profumo dell'alba e del tramonto, lo spicchio dei Faraglioni che diventano maestosi, un secolo di storia voluto da herr Krupp che tirò fuori dal suo portafogli lire quarantaseimila, una cifra colossale per i primi anni del Novecento. Krupp volle quella stradina perché quella sarebbe stata la sua isola del tesoro, lui sofferente di asma riempiva i polmoni di aria salubre e, oltre il cancello che porta alla grotta di Fra' Felice, avrebbe fatto erigere la propria villa. Visse in quel paradiso per due anni soltanto, prima della morte.
Un secolo dopo, le lire sono diventate euro e Capri ha speso oltre sei milioni per mettere in sicurezza quei costoni, quelle pietre rotolanti, quei muri zuppi di acqua.
La pioggia, il vento, la natura non conoscono la storia, Capri soffre e si offre, esibisce il lusso ma non paga i farmaci per le proprie malattie: frana la terra sopra la spiaggia pubblica di Marina Grande, la scalinata di via San Francesco può essere una trappola, crollano i parapetti in via Tuorro, i segnali di allarme non sono stati osservati, l'incuria è un vizio tipico italiano, il bene non è mai comune, se è personale allora si interviene, se riguarda anche gli altri qualcuno, prima o poi, ci penserà.
È stata spenta la musica di Anema e Core, la taverna di Guido Lembo non rispettava le norme antiincendio, le lampade di sicurezza andavano sostituite, Giovanni Corona, procuratore della repubblica di Napoli, ha ordinato il sequestro giudiziario della struttura, Guido ha dovuto traslocare la camicia floreale e la chitarra in un altro sito, in via Roma, gli hanno portato via l'anema e o' core ma quella grotta va messa in ordine, i casati illustri che vi trascorrono notti magiche dovranno farsi una ragione. Come i turisti che volevano andare lungo il sentiero verso il mare.
Giorgio Napolitano, o president e, aveva inaugurato la riapertura, dopo trentadue anni, di via Krupp e Lembo aveva suonato e cantato per il capo dello Stato. Ventuno giorni dopo quel ventinove di giugno del duemila e nove, la grandine, i lampi, i tuoni avevano squassato la piazzetta, la certosa di San Giacomo, i giardini di Augusto, via Krupp infine. Quasi un segnale, come se quel presepe non desiderasse più essere calpestato, visitato, fotografato, graffiato.
Ieri un nuovo sussulto tra il mare e la roccia, due scosse leggere a Casamicciola, sull'isola concorrente, Ischia, ma Capri deve aver sentito l'onda, la terra ha lasciato andare qualche masso, le pietre sono scivolate lungo il sentiero a zig zag verso Marina Piccola. Si chiude, vietato il passaggio. Gli uomini non guardano più verso il mare, gli occhi non sognano il tramonto. La roccia mette ombra e paura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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