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Il mito Seamaster rivive con un'anima moderna

Fedele all'originale, ha il quadrante bombato ed è impermeabile fino a 60 metri

Roberto Fresi

La storia dell'orologeria è piena di aneddoti, di evoluzioni sorprendenti, di episodi singolari. Uno fra questi è senz'altro quello legato alla «nascita» del Seamaster di Omega, nel 1948. Infatti, tra il 1940 e il 1945, la Maison fornì alla Royal Air Force più di 26.000 orologi (furono più di 110.000 i modelli consegnati al Ministero della Difesa britannico) dotati di qualità, per l'epoca, eccezionali: elevata affidabilità, resistenza all'acqua superiore (test della durata di 72 ore a differenti pressioni e temperature), alta precisione, parti intercambiabili, grande robustezza. L'allora direttore commerciale Adolphe Vallat decise di capitalizzare queste caratteristiche su di un prodotto «civile», meno estremo, e incaricò il direttore creativo René Bannwart di disegnarlo: preoccupato perché stava passando troppo tempo, Vallat ad un certo punto chiese a Bannwart di fargli vedere gli schizzi, dei quali non era affatto convinto, ritenendo il segnatempo elaborato troppo grande e poco elegante.

Vallat vide i disegni e disse: «È esattamente ciò di cui ho bisogno». Era nato il Seamaster e non solo, ma anche un importante imprenditore orologiero perché, pochi anni dopo, nel 1955, Bannwart fondò Corum. La Seamaster è stata la prima famiglia di orologi di Omega e, di lì a poco, nel 1954, avvenne l'efficace adattamento dell'O-Ring sui fondelli chiusi a pressione. Inevitabile che la Maison di Bienne, in occasione del 70° anniversario, volesse rendere omaggio a quella sua fase storica cruciale, presentando due edizioni limitate a 1948 esemplari ognuna, in acciaio.

I nuovi Seamaster 1948, impermeabili fino a 60 metri e dotati dei calibri automatici Co-Axial 8804 (piccoli secondi) e 8806 (secondi centrali), entrambi certificati Master Chronometer, prevedono quadranti bombati in argento opalino e corona spazzolata con inciso il logo vintage, decisamente fedeli agli originali dell'epoca: le lancette sono a foglia nel piccoli secondi e Dauphine in quello con secondi centrali.

Sul vetro zaffiro integrato al fondello è inciso a laser e laccato a mano il logo del 70° anniversario, un motoscafo Chris-Craft e un Gloster Meteor, il primo aeroplano usato dalla RAF.

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