Molestava la Hunziker e minacciava la figlia

Sarà come dice il suo avvocato, che «Michelle è sorridente e gentile. E questo spinge un certo tipo di soggetti a fare confusione». Sarà che tra i tanti ammiratori - per la legge dei grandi numeri - alla bella Hunziker sia toccato anche qualche personaggio strampalato. Ma un conto è la bizzaria, altra cosa è l’ossessione che diventa minaccia. In tre sono già stati processati. Un quarto potrebbe aggiungersi presto alla lista. Perché, sabato, l’ultimo della coda è finito in manette. Pietro Pingitore, genovese 48 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Milano con l’accusa di stalking.
Un mezzo maestro spirituale, Pingitore. Il fondatore del «popolo dei cristiani della nuova era», un’associazione - la spiega così sul sito internet - che è il «cordone ombelicale che unisce l’essere umano all’infinito». Cioè? Un minestrone farneticante di esperienze spirituali ed extracorporee, un destino segnato da quando - scrive ancora Pingitore - «l’eternità mi ha chiamato dicendomi: vai a portare la mia parola di salvezza». E forse, mentre l’eternità gli parlava, il maestro dev’essersi distratto. Perché la «parola» l’ha interpretata alla sua maniera. «Prima o poi ti ammazzo», ha scritto alla Hunziker in un’e-mail. O ancora, «prima o poi ti sfregio quel bel viso da puttana».
Erano otto mesi che la storia andava avanti. Biglietti, pedinamenti e appostamenti. Dove Michelle va per lavoro o in vacanza, Pingitore c’è. Il 30 agosto a Senigallia, per consegnarle un cesto pieno di cibo, immagini religiose e un biglietto: «Ti amo, Pietro». Il 1° settembre a teatro, mentre l’attrice è sul palco. Quando i carabinieri lo arrestano, ha in tasca un biglietto per lo spettacolo di domenica a Genova. Prima fila, posto 29. «E questa è la prova - spiega il suo legale, l’avvocato Davide Steccanella - che la nuova norma sullo stalking funziona». Perché, a leggere le e-mail di Pingitore, il gioco si era fatto pesante. A marzo le scrive che «domenica sarò all’Arco della Pace (...) Ti aspetto vieni ti prego ci prendiamo un tè (...) Ti amo». Qualche giorno dopo rilancia: «Ti va bene giovedì 25 marzo ore 21.30 davanti al ristorante cinese di fianco al laghetto antistante l’ingresso di Striscia la notizia?». Ovviamente, nessuna risposta. E il tono cambia. «Ciao amore mio, domani ci sarà una prova evolutiva forte per te, la tua incolumità potrebbe venire minacciata, ma stai serena perché ho già inviato sul posto degli amici potenti che si prenderanno cura di te». Fino al «prima o poi ti ammazzo». La mania di Pingitore - che è già stato condannato a due anni per aver tenuto una sua dipendente quattro giorni sotto sequestro - trova anche un altro obiettivo. La piccola Aurora, la figlia di Michelle.

«Ieri sera - le scrive - tra le belle sorprese c’è stata anche quella di vedere Aurora dolcissima e biondissima, ho avuto come la sensazione che Aurora volesse venirmi vicino per abbracciarmi». Farneticante. O, come scrive il gip Vincenzo Tutinelli nell’ordinanza di custodia cautelare, «delirante, petulante, minaccioso e ingiurioso».

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