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L'Havana, alla fine del XIX secolo, è sinonimo di eleganza, classe, glamour, lusso e di uno stile di vita unico e inimitabile. È con questo spirito e nel rispetto di simili valori che Armando Rìo y Cuervo e i suoi fratelli dirigono la gioielleria e l'atelier d'orologeria dello zio Ramòn, da cui il nome «Cuervo y Sobrinos», ossia «Cuervo & Nipoti».
Nella primavera del 1882, la famiglia inaugura la boutique «La Casa» sulla prestigiosa Avenida Quinta dell'Havana. Numerose personalità internazionali del mondo letterario, scientifico, cinematografico e politico visitano la boutique a ogni passaggio sull'isola. A testimoniarlo è il libro de oro e le fotografie ritrovate nell'interrato dell'antico negozio: stiamo parlando di Hemingway, Caruso, Gable, Churchill, Einstein. Personaggi assai diversi gli uni dagli altri, ma con un'importante caratteristica in comune: quella di affermare la propria distintiva appartenenza a un altro tempo, quello dell'Havana, significativo di evasione e raffinato distacco, il cosiddetto «tiempo lento». Quel «tiempo»si era fermato dopo aver raggiunto il massimo della notorietà e del prestigio negli anni '40, fino a quando Marzio Villa, appassionato prima che distributore di segnatempo di lusso, non ha fatto visita al caveau della gioielleria dell'Havana, scoprendo un tesoro composto di movimenti, documenti inediti, bozze e disegni: materiale che costituirà la base per il rilancio del brand e la fonte d'ispirazione delle creazioni contemporanee.
Per Villa è stato inevitabile legare i nomi delle collezioni al'universo dei celeberrimi sigari cubani e, così, ecco la Esplendidos, la Prominente, la Torpedo, la Robusto, ognuna connotata da una silohuette ben precisa e riconoscibile, ma quella più iconica e rappresentativa del corso moderno di Cuervo y Sobrinos è la Historiador, ispirata proprio a quel periodo d'oro degli anni '40-'50. Ecco, infatti, nell'ultimo nato, il Pequenos Segundos-Vintage, la cassa da 40 mm in acciaio bombata, accogliere un vetro zaffiro antiriflesso a doppia curvatura e, soprattutto, anse «portanti» di forma saldate, la cui angolatura e distensione tradisce una similitudine con le chele del granchio, dalla spiccata ergonomia; il fondello, fissato da 4 viti, evidenzia un oblò interno sotto al quale è stato inserito un disco scheletrato centralmente con il logo e un motivo ad onde e, perifericamente, con il claim «Testimony of Style».
Uno stile d'antan che appare chiaro sul quadrante argenté satinato soleil, il cui tratto è enfatizzato a rilievo sulla fascia degli indici orari applicati a punta di lancia, intervallati da numeri arabi ai quarti (eccetto il logo al 12). Ad animare le lancette a gladio, dal profilo ammorbidito, i piccoli secondi al 6 e il datario a finestrella al 3, è l'affidabile calibro automatico Eta 2895-2: 28.800 A/h, 27 rubini, 42 ore di riserva di carica. Con cinturino in alligatore Louisiana e chiusura déployante in acciaio, questo modello sarà disponibile da giugno al costo di 2.

800 euro.

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