Mondiali antirazzismo: 50 nazioni per un calcio a sessismo e omofobia

Più di 200 squadre daranno vita alla 13ª edizione, in programma da mercoledì a domenica a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Saranno organizzate circa 600 partite sui 17 campi del centro sportivo Salvador Allende: tra i partecipanti anche uan delegazione dell'Amazzonia

Più di 200 squadre con giocatori provenienti da oltre cinquanta nazioni daranno vita alla 13ª edizione dei Mondiali antirazzisti, in programma da mercoledì a domenica a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Saranno organizzate circa 600 partite sui 17 campi del centro sportivo Salvador Allende, per 'dare un calciò alla discriminazione razziale e quest'anno anche al sessismo e all'omofobia.
«Kick sexism» è infatti lo slogan della manifestazione. Il tema è stato messo al centro dell'edizione 2009 proprio perchè l'anno scorso i Mondiali erano stati sospesi quando una donna aveva raccontato di aver subito una violenza sessuale.
Oltre ai tornei non competitivi di calcetto, basket, rugby, pallavolo e cricket, a cui parteciperanno squadre miste sia per genere che per nazionalità, spazio a proiezioni, dibattiti su argomenti dell'attualità, come Pacchetto sicurezza e G8, e concerti. Venerdì, in concomitanza con l'ultimo giorno di vertice a L'Aquila, il torneo di calcetto sarà sospeso.
Tra i paesi rappresentati spicca una delegazione dell'Amazzonia, con cui i Mondiali hanno un gemellaggio proseguito durante il Social Forum mondiale di Beleem.

Presente poi Anceh Hanum al Sawaf, direttrice del centro dell'ong «Peace Games» in un campo profughi a Gerusalemme Est. L'iniziativa è organizzata dall'Uisp e dall'Istoreco di Reggio Emilia, in collaborazione con la rete Fare (Football against racism in Europe) e il Comune di Casalecchio di Reno.

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