Un mondo di scherzi

Su col Morales
«Bravo Evo, con te si completa l'asse che passa dai fratelli cubani al fratello Chavez...», «Grazie Josè, così mi fai piangere, lo sai che sono sempre stato un tuo ammiratore...». Evo Morales appena eletto neo presidente della Bolivia ha saputo solo dai giornali che a congratularsi, spacciandosi per Zapatero, era stato un imitatore della radio spagnola Cope e che la conversazione, tra le risate generali, era andata tutta in diretta. Radio Cope, che è di proprietà della Conferenza episcopale spagnola, si è poi scusata. In fondo, si sono giustificati, è stato solo uno scherzo da prete...
Tele Suono
Ha inciso una ballata con la sua vocina petulante che graffia gli specchi e l'ha dedicata a papà. Roba pesante. Una sulle droghe leggere: «Inaliamo, inaliamo e andiamo in prigione...», l'altra sulle molestie sessuali «Ti ho sentito al telefono ho sentito i tuoi gemiti...». Poi Chelsea Clinton, figlia di Bill, o almeno così hanno creduto tutti, l'ha spedita alle radio americane. Ci sono cascati l'avvocato di Paula Jones, che ha chiesto il nastro agli atti del processo, e il Montreal Mirror che ha scritto «Chelsea ha dimostrato più fegato del padre». A dire la verità è per digerire il canto di Chelsea che c'è voluto stomaco...
Lui è come me
Con la Bild aveva deciso di non parlare più: «Il suo modo di fare informazione è una miscela di pettegolezzi e mezze verità». Così il giornale per vendicarsi dell'allora cancelliere Gerhard Schröder si è inventato un perfido scherzo: intervistava ogni giorno un suo omonimo, un maresciallo in pensione di Amburgo, 67 anni, calvo, cattivo e coi baffi. E Schröder ogni giorno se la prendeva con Schröder. «Ridurre le pensioni? Un'assurdità. Gli eurodeputati? Dei truffatori». Dicono che il Cancelliere volesse ucciderli tutti. Kill Bild.
Questione di principio
Volevano per scherzo fare irruzione vestite da poliziotte alla festa di addio al celibato del principe Andrea. Ma quando sono arrivate lì c'erano troppi giornalisti e troppi occhi indiscreti. Così Lady D e Sarah Ferguson hanno girato i tacchi e per non buttare la serata si sono infilate da Annabels il locale notturno più in di Londra. Nessuno le ha riconosciute, anzi un imprenditore immobiliare con la scusa di offrire un bicchierino ha persino abbordato Diana. Risposta ubriacante: «Mi spiace ma non posso bere quando sono in servizio...».
Senza una donna
La rivelazione è del Jerusalem Post. Il leader dell'Olp Yasser Arafat ha sottoscritto un accordo segreto con il Mossad israeliano per far cessare in un colpo solo l'Intifada nei Territori e gli attacchi di Hamas. Ma a una sola condizione: che il Mossad gli faccia fuori la moglie Soha Tawil, appena sposata, quando andrà a trovare la suocera a Ramallah. L'ex ministro Rehavam Zeevi c'è cascato in pieno. Citando «fonti ben informate» si è rivolto al ministro della Difesa Moshe Arens gridandogli «bisogna impedire l'ingresso nei Territori della moglie di quell'arci terrorista». L'ala estrema palestinese invece non se l'è presa. Hamas vuol dire non dover mai dire mi dispiace.
Vengo anch'io
La notizia l'ha lanciata allarmato il quotidiano di sinistra El Fortin Mapocho: «L'ex dittatore Augusto Pinochet sarà nominato ambasciatore del Cile in Unione Sovietica». L'Urss ha subito mandato l'Armata Rossa alle frontiere. Ma era una favola. Come quella di Pinochet burattino di legno inventato da Collodi...
Liberate Freedonia
Tutte le tv si sono presentate con i microfoni davanti al Congresso Usa con una drammatica notizia: «In Freedonia il governo sta facendo pulizia etnica delle minoranze: l'America può restare con le mani in mano?». Risposta dei deputati. Steve Buyer, repubblicano dell'Indiana: «Stavolta non bisogna fare come nel Medioriente». Corrine Brown, democratica della Florida: «Dobbiamo correre in loro soccorso». James Talent, Missouri: «Scandaloso, bisogna far cessare quel massacro», Jay Inslee, Washington: «Non si può chiudere gli occhi di fronte a questo scempio». Giusto quello che pensavamo noi...
Tutti a casa
«Sospendiamo il normale notiziario per darvi un annuncio che ha appena ottenuto il consenso della censura militare: con un gigantesco ponte aereo denominato operazione Elia sono emigrati in Israele i 6mila ebrei del Gabon...». È la radio militare che parla: «Si tratta di una tribù che viveva nella giungla in condizioni di grande miseria». In Israele si dicono tutti contenti, qualcuno si offre persino di ospitare i nuovi venuti. Ma in Gabon non ci sono ebrei. Ma babbei hai voglia...
Occhio ai bambini
A Tel Aviv le sirene d'allarme hanno cominciato a suonare all'improvviso e centinaia di israeliani si sono precipitati nei rifugi, tra grida, spintoni, panico: «È scoppiata la guerra, Saddam ci bombarda». Ma i bombardieri erano degli insospettabili: bambini. Che per scherzo avevano attivato tutti gli allarmi. Hanno cercato di spiegarsi dicendo che in fondo la sirena è per metà un pesce. D'aprile.
Vuoto d'aria
«Questo aereo sta per cadere ma niente paura: il pilota ha esperienza in atterraggi di fortuna...». Era il 1983, sulla stessa rotta degli aerei dell'11 settembre, era uno scherzo del personale di bordo su un charter con 160 passeggeri. Ma Adeline Miller, 74 anni, ha avuto un attacco di cuore e da quel giorno solo notti di incubi. Per questo ha ottenuto la bellezza di 275mila dollari di risarcimento. Mica uno scherzo...
Ma ti do un cartone...
Ha deciso tutto Chirac con un accordo segretissimo con la Walt Disney: la Torre Eiffel verrà smontata pezzo per pezzo e spostata dove ancora non si sa per far posto alla Disney europea, tutta la vegetazione di Campo di Marte accompagnerà la Tour nella sua nuova sede e sarà sostituita da prati di plastica che verranno periodicamente mandati in tintoria. Hanno rivelato lo scherzo solo quando i francesi hanno minacciato di sostituire all'Eliseo Chirac con Gambadilegno...
Cambia partito
Jenny Dots, pirata cibernetico australiano, ha giocato un brutto scherzo al premier laburista del Queensland, Peter Beattie, alle elezioni statali del 2004. Ha registrato il sito pererbeattie.com e lo ha collegato al sito ufficiale del partito rivale, il National Party of Australia. Così quando un navigatore scriveva il nome del premier si trovava subito collegato al sito del partito rivale. Praticamente quello che succede oggi in Italia quando clicchi comunisti italiani e ti ritrovi nel sito rivale dell'Ulivo...
Cartoline dall'inferno
Per prenderli in giro hanno spedito una cartolina dalla Gran Bretagna: «To Führer Adolf Hitler, Reichstag, German Parliament, Berlin, Germany». Ma la missiva non è mai arrivata al Reichstag il vecchio parlamento del Reich che oggi ospita la sede del Bundestag, la sede del parlamento federale. Perché le Poste hanno rimandato indietro la cartolina. Motivo: l'indirizzo giusto è «Deutsche Bundestag, 11011 Berlin». Nulla da ridire invece su Hitler. Sembrava una cartolina. Invece era un pacco...
Ai posteri la sentenza
Il teschio era avvolto in un giornale datato 1896 e nascosto in un edificio in restauro di San Pietroburgo. Lo hanno trovato tre ragazzini, c'erano incisi in caratteri latini il nome di Mozart. Ma in realtà era il teschio di un orango. Spiegano gli antropologi: è tutta opera di goliardi vissuti un secolo fa. Un'opera buffa.
Sanniti e sciiti
È il 1990 e l'ambasciata americana a Roma viene travolta dalle telefonate.

Colpa di un periodico italiano che annuncia un imminente vertice tra Bush padre e Gorbaciov nientemeno che a Campobasso. La scelta del capoluogo molisano, scrivono, è motivata dalle origini sannite di Raissa Gorbaciova. Che è come dire le origini sciite di Alberto Tomba...

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