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250 donne uccise dall'Isis per non aver accettato la Sharia

A Mosul l'Isis costringe le donne a sposare i miliziani islamisti o a divenire le concubine dei combattenti, coloro che non accettano vengono uccise o torturate

250 donne uccise dall'Isis per non aver accettato la Sharia

''Almeno 250 donne sono state giustiziate sino ad oggi dall'Isis per aver rifiutato di essere le schiave sessuali degli jihadisti. E oltre alle donne sono stati uccisi anche i parenti di quest'ultime''. A parlare e raccontare ciò che sta avvenendo nei territori sotto controllo del Daesh, è Said Mamuzin, del Partito democratico del Kurdistan che in un'intervista all'agenzia ABNA ha illustrato l'orrore che il Califfatto impone alle donne che vivono nei territori sotto il suo controllo.

Proseguendo poi con l'intervista, il rappresentante del partito curdo ha aggiunto che dopo la caduta di Mosul nelle mani degli uomini in nero, le donne irachene hanno iniziato ad essere costrette a sposarsi con i miliziani islamisti o divenire le odalische dei fanatici, il tutto ovviamente in nome della Sharia.

Oltre alle testimonianze sulle esecuzioni, le altre notizie che sono trapelate da Mosul parlano di donne picchiate con spranghe di ferro e tubi perchè il niqab non copre integralmente i capelli e sulla condizione a cui sono sottoposte è intervenuto anche Ghayas Surchi, dell'Unione patriottica del Kurdistan che ha denunciato il fatto che nella città del nord dell'Iraq ormai alle donne è proibito avere una propria vita e una propria libertà: non è

permesso di uscire da sole, devono coprirsi integralmente, non possono guidare, non possono fare nulla che non sia concesso dall'ortodossia islamista e, in caso di trasgressione: pena di morte e torture.

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