Attacco su più fronti: così Kiev prova a indebolire i russi

Gli ucraini ottengono alcuni risultati positivi attaccando i russi su più fronti: l'avanzata procede lentamente ma è sintomatica di una nuova svolta nel conflitto

Attacco su più fronti: così Kiev prova a indebolire i russi

I russi avanzano. Sono più forti (per adesso) ma l'esercito di Zelensky non è certo sprovveduto, arrendevole e non alza bandiera bianca. La strategia ucraina è quella di sfiancare gli uomini di Putin provati da mesi di guerra in cui hanno sempre fatto fatica, tant'é che gli obiettivi militari conquistati sono ben pochi rispetto ai proclama della vigilia. Negli ultimi giorni c'è un ritrovato ottimismo simile a quanto accaduto in primavera, tra marzo e aprile, quando il conflitto sembrava volgere a favore dei padroni di casa.

La difesa ucraina

Grazie anche agli aiuti occidentali, gli ucraini provano ad attaccare i russi su più fronti così da provare a indebolirli. È notizia delle ultime ore il consolidamento delle difese nella regione di Luhansk, Ucraina orientale, e la graduale liberazione di Kherson, a sud, come dichiarato dal presidente ucraino Zelensk in un videomessaggio. "La situazione in prima linea non è cambiata in modo significativo. Con l'aiuto di movimenti tattici, l'esercito ucraino sta rafforzando le sue difese nella regione di Luhansk", aggiungendo che la situazione è comunque difficile. Più ottimismo nell'area meridionale dove "difendiamo la nostra regione di Mykolaiv, la nostra Zaporizhzhia, liberiamo gradualmente la regione di Kherson", ha aggiunto Zelensky.

L'attacco ai russi

Ma non è solo un difendersi: come abbiamo visto sul Giornale.it, gli ucraini hanno attaccato l'isola dei Serpenti e alcuni droni di Kiev hanno ridotto in fiamme una delle più grandi e importanti raffinerie di petrolio a Novoshakhtinsk, Russia meridionale al confine con l'Ucraina. Per Mosca si tratta di uno dei colpi peggiori più che altro da un punto di vista simbolico per la facilità con cui è stato violato il proprio sistema di difesa. Il governatore di Rostov, Vasily Golubev, ha affermato che nell'area sono stati ritrovato "rottami dei droni" e dopo alcune ore l'incendio è stato spento.

I missili di Kiev

L'intelligence britannica ha confermato che i soldati ucraini hanno "in gran parte neutralizzato" la minaccia russa nel Mar Nero nord-occidentale. Il rapporto che il ministero della Difesa ha pubblicato Twitter sottolinea che Kiev ha utilizzato con successo i missili anti-nave Harpoon arrivati dai Paesi occidentali riuscendo a distruggere il rimorchiatore russo "Vasily Bekh" che si trovava in fase di rifornimento nei pressi dell'Isola dei Serpenti. Come ricorda il Corriere della Sera, poi, hanno fatto danno anche le bombe lanciate da altri droni ucraini e direette a una piattaforma russa di gas a circa 100 chilometri da Odessa nel bel mezzo del Mar Nero. Da queste situazioni si può notare come ci sia un ritrovato smalto da parte degli ucraini che da alcuni giorni non sono hanno ripreso vigore ma stanno lentamente riconquistando piccole porzioni di territorio.

I progressi più significativi, comunque, arrivano dai confini di Kherson. "Sono sicuro che nelle prossime settimane Kherson sarà liberata dai russi. La situazione è la stessa in direzione di Melitopol.

Le nostre forze armate si sono già già spostate in avanti di più di 10 chilometri da Zaporizhhia a Melitopol", ha affermato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, citato dal sito Unian, aggiungendo che grazie alla nuova fornitura di armi Melitopol potrà essere liberata: "È arrivato un gran rifornimento di armi occidentali, il che ci avvicina alla vittoria. Spero che nel prossimo futuro sarà sufficiente per liberare le nostre città occupate e salvare i nostri abitanti".

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