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Baby jihadisti contro Putin: Isis minaccia la Russia

Lo Stato islamico torna a servirsi dei “cuccioli del Califfato” e, nel suo ultimo video di propaganda, minaccia gli alleati di Assad definendo Putin un “cane”

Baby jihadisti contro Putin: Isis minaccia la Russia

I “cuccioli del Califfato” tornano, purtroppo, a far parlare di loro. A riprendere la choccante notizia è The Daily Mail. Nell’ultimo video di propaganda delle bandiere nere l’immagine di due coppie di baby tagliagole – a cui vengono abbinati altrettanti ostaggi in tuta arancione – viene utilizzata per minacciare la Russia e il presidente Vladmir Putin.

“Miscredenti russi, vi uccideremo, e neanche quel cane di Putin potrà salvarvi”. E’ una sentenza di morte senza appello quella che esce dalla bocca di un bambino che – qui in Occidente – si occuperebbe di cacciare Pokémon o di prendere a calci un pallone. Ma la perversa ideologia jihadista preferisce affidargli una pistola ed un messaggio di odio da recapitare agli alleati più fedeli di Assad.

La clip, girata in una località sconosciuta a nord dell’Iraq, assume sin dai primi secondi la fisionomia macabra di una tristissima parodia. I quattro cuccioli di Al-Baghdadi arrivano sulla scena a bordo di un suv bianco guidato da uno di loro e “scaricano” dal portabagagli gli ostaggi. Indossano l’uniforme mimetica ed una vistosa fondina ascellare. Si posizionano, due alla volta, alle spalle dei prigionieri inginocchiati puntandogli la pistola alla nuca e lanciando anatemi con il dito indice che, all’insegna della miglior tradizione islamica, punta al cielo.

Il primo video di questo genere risale al gennaio 2015, mese in cui lo Stato Islamico, nel pieno del suo exploit mediatico, mostra per la prima volta un bambino mentre uccide due ostaggi. Per usare le parole di Rita Katz, direttrice di Site Intelligence Group, quell’ episodio segnò “un nuovo livello di depravazione morale” che, non a caso, scosse e raccapricciò le coscienze di mezzo mondo.

L’eco planetaria guadagnata dalla clip, come dimostrano le sempre più frequenti apparizioni dei minori nella delirante propaganda jihadista, sembra purtroppo aver incoraggiato i tagliagole a servirsi dell’infanzia per dare visibilità ai loro messaggi.

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