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Bangladesh, tribunale ordina l'arresto del premio Nobel Muhammad Yunus

Già nel 2015 Yunus aveva avuto problemi con le autorità del suo Bangladesh, venendo accusato allora di un’evasione fiscale milionaria

Bangladesh, tribunale ordina l'arresto del premio Nobel Muhammad Yunus

In Bangladesh, un tribunale del lavoro ha da poco emesso un mandato d’arresto nei riguardi di Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006 e fondatore della Grameen Bank, specializzata in micro-credito.

I magistrati di Dacca hanno appunto ordinato l’arresto del filantropo settantanovenne dopo che egli non si è recato in aula a rispondere delle accuse, avanzate contro di lui da alcuni suoi ex dipendenti, di violazione della normativa a tutela dei lavoratori. In base a quanto riporta l’emittente Usa Fox News, tre ex impiegati del gruppo Grameen, in particolare della branca specializzata in innovazione tecnologica, aveva fatto, questa estate, causa a Yunus e ad altri due dirigenti della società finanziaria bengalese. I promotori della causa legale sostenevano, spiega l’emittente indiana India Today, di avere subito intimidazioni e di essere stati licenziati dalla dirigenza di Grameen per avere provato a costituire un’organizzazione sindacale sul luogo di lavoro.

Sulla base delle accuse formulate dai tre ex dipendenti, il tribunale di Dacca aveva adottato, lo scorso luglio, un ordine di comparizione nei confronti del premio Nobel e dei due suoi collaboratori, così da ascoltare la loro versione in merito al licenziamento dei lavoratori. Tuttavia, da allora, soltanto i due dirigenti si sono recati all’udienza a difendersi dai capi d’imputazione a loro carico. Il filantropo di fama mondiale, al contrario, non avrebbe finora risposto all’ordine di comparizione davanti alla Corte.

Di conseguenza, Rohibul Islanm, presidente del collegio giudicante che si sta occupando della causa promossa dai tre ex lavoratori del gruppo Grameen, ha disposto ultimamente l’arresto di Yunus.

Tale grana giudiziaria non è la prima a esplodere in Bangladesh a carico del promotore del micro-credito. Nel 2015, infatti, era stata avviata contro di lui un’indagine per evasione fiscale ed egli era stato accusato di non avere versato all’erario ben 1,51 milioni di dollari di tasse.

Le contestazioni di natura tributaria avanzate nei riguardi di Yunus erano state allora bollate dal suo staff come “fondate su ragioni di natura politica”.

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