Cesare Battisti non finisce mai di stupire per arroganza e sprezzo del buon senso. "Tutte le morti sono deplorevoli. Ma non c'è motivo che io chieda scusa per qualcosa che hanno commesso altri". Condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi, in un'intervista all'Ansa risponde in questo modo alla domanda se intenda mandare un messaggio alle famiglie delle vittime che la giustizia italiana gli imputa. L'ex terrorista dice poi di sentirsi "brasiliano" più che italiano dopo tutti gli anni trascorsi lì come rifugiato, anche perché in Italia contro di lui c'è solo "odio e risentimento".
Non corre più buon sangue tra il governo brasiliano e Battisti. La colpa è dell'italiano, che secondo il ministro della Giustizia brasiliano, Torquato Jardim, "ha rotto il rapporto di fiducia con il Brasile". In un'intervista a Bbc Brasil il ministro spiega che battisti "ha cercato di uscire dal Brasile senza una ragione precisa, dicendo che stava andando a comprare materiale da pesca. Ma ha rotto il rapporto di fiducia perché ha commesso un illecito e lasciava il paese, con denaro oltre il limite consentito, senza motivo apparente".
Nel riportare il contenuto dell’intervista con il ministro della Giustizia Bbc Brasil ricorda che è la prima volta che un ministro parla apertamente dei negoziati sull’estradizione di Battisti. "L’Italia - dice Jardim - non ci ha mai rinunciato. Gli italiani non perdonano il Brasile per non aver estradato Battisti. Per loro, è una questione di sangue. È un ostacolo nelle relazioni tra Italia e Brasile e nelle relazioni con l’Ue nel suo complesso".
Due giorni fa il presidente brasiliano, Michel Temer, ha annunciato che sta valutando la possibilità di revocare il permesso di soggiorno che l'ex presidente Lula concesse a Battisti.
L'ex terrorista, intanto, sentendosi braccato definisce "arrogante" l'Italia: "A Roma sono convinti che sia un compito per loro facile portarmi via" dal Brasile". Ed ha definito l'atteggiamento italiano nei suo confronti come un'espressione di "orgoglio e vanità".
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