Il Brasile andrà al ballottaggio: dopo il primo turno di elezioni presidenziali, il prossimo 26 ottobre saranno Dilma Rousseff, presidente uscente e leader del Partito dei lavoratori, e Aecio Neves, candidato di centrodestra.
L’erede di Lula, il cui partito è al potere da 12 anni, è in vantaggio, ma si è fermata al 41,6% dei voti. Troppo pochi per essere eletta già ieri. Il suo rivale Aecio Neves ha raccolto il 33,6%, un risultato di molto superiore alle previsioni. Eliminata l’ex favorita dai sondaggi, la leader ecologista e candidata del partito socialista Marina Silva, che ha ottenuto appena il 21,3% delle preferenze.
La campagna elettorale per il secondo turno promette una durissima battaglia tra Rousseff e Neves per spartirsi i voti di Marina Silva, una dissidente del partito dei lavoratori che auspicava una politica sociale di sinistra ma economicamente di destra. "Dal 2010 il Brasile ha mandato chiari segnali di volere un cambiamento significativo", ha dichiarato Marina davanti ai risultati, senza sottolineare la sconfitta personale. Ci vorranno comunque altre tre settimane per sapere chi guiderà il gigante sudamericano, che cerca una nuova spinta per riemergere da un quadriennio di forte decelerazione economica. Nel Paese il voto è obbligatorio e alle urne sono andati oltre 142 milioni di aventi diritto.
Oltre al premier dovevano essere decisi anche i governatori dei 26 Stati (più il distretto federale dove ha sede la capitale, Brasilia), 513 deputati nazionali, 1.069 deputati federali e 27 senatori (un terzo del Senato). Risolte al primo turno le elezioni dei governatori del primo e del terzo Stato più ricco e popoloso. A San Paolo (che da solo rappresenta il 33% del Pil nazionale) è stato riconfermato con il 57% dei voti Geraldo Alckmin, esponente del Psdb (di destra), principale partito di opposizione al governo Rousseff. Minas è invece stata appannaggio dell’ex ministro dell’Industria, Fernando Pimentel (52%), candidato del partito (Pt, di sinistra) della presidenta che così pone fine a 12 anni di potere nella regione proprio da parte del Psdb.
Sentenza rinviata nel secondo maggiore collegio elettorale, Rio: Luiz Fernando Pezao, membro del Pmdb (partito alleato dell’esecutivo di Dilma) che è stato anche vice dell’ex governatore Sergio Cabral, con il 40% dei consensi affronterà il vescovo evangelico Marcelo Crivela, che ha guadagnato il 20% dei voti per il Partito repubblicano (Prb), dopo un serratissimo confronto con un altro ex governatore, Anthony Garotinho, fermatosi al 19% per il Partido da Republica (Pr). 538em;">Sempre a Rio clamoroso successo personale per l’ex campione del mondo con la "Seleçao" di calcio (1994) Romario, eletto senatore con oltre il 63% dei voti.
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