In Corea del Sud si combatte il suicidio sperimentando la propria morte

Per combattere l'alto tasso di suicidi il Paese asiatico ha aperto centri in cui i pazienti che vogliono togliersi la vita mettono in scena la propria morte, con tanto di foto, ultime memorie e sedute di isolamento all'interno delle bare

In Corea del Sud si combatte il suicidio sperimentando la propria morte

Una nazione in boom economico che a partire dagli anni '60 ha conosciuto uno sviluppo tecnico industriale, che l'ha portata ad essere uno dei Paesi maggiormente all'avanguardia nel settore dell'elettronica e anche nel campo dei motori. Questa è la Corea del Sud, ma oggi il Paese orientale si trova ad affrontare un problema interno che la vede primeggiare a livello mondiale, ovvero il numero di suicidi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2012 aveva infatti reso noto che nel Paese asiatico ogni 100mila persone 29 si tolgono la vita. Tra i fattori che sociologi e psicologici ritengono alla base di questo motivo c'è indubbiamente la forte pressione che la popolazione vive nel mondo scolastico e lavorativo, dove l'arrivismo e la ricerca costante di superare l'altro provocano esaurimenti nervosi che degenerano fino al compimento del gesto estremo.

Per arginare questo problema, le autorità sono corse a diverse misure ma di sicuro quella più stravagante è la creazione di centri dove viene “sperimentata” la morte. Il Centro di cura Hyowon di Seul accoglie studenti e lavoratori intenzionati a togliersi la vita. Una volta arrivati nell'istituto, i pazienti vengono invitati a mettere in scena la propria morte e quindi come prima cosa si scattano una foto che è quella che dovrebbe essere esposta su un ipotetico loculo. Poi scrivono le proprie memorie e infine vengono condotti in una stanza buia dove restano da soli per diverso tempo all'interno di una bara.

Lo studio rivela che l'angoscia prodotta dalla messa in scena della propria morte, spinge i

pazienti ad apprezzare la vita, e il direttore dell'istituto, in un'intervista al Daily Mail ha dichiarato che la terapia funziona, i successi sono sempre maggiori così come il numero di persone che vogliono praticare la seduta.

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