Coronavirus, gli Stati Uniti non hanno utilizzato il test dell'Oms

È polemica negli Stati Uniti per la decisione dell'amministrazione Trump di non usare, neanche temporaneamente, il test sul coronavirus messo a punto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità

Coronavirus, gli Stati Uniti non hanno utilizzato il test dell'Oms

Gli Stati Uniti stanno "nascondendo" il numero reale di persone contagiate dal coronavirus? Secondo quanto riportato da Politico, gli Stati Uniti non hanno voluto usare, neanche temporaneamente, il test sul coronavirus messo a punto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e spedito a quasi 60 Paesi. "Perché gli Stati Uniti abbiano rifiutato di usare il test dell'Oms, anche temporaneamente, rimane una domanda sconcertante e la chiave dell'incapacità dell'amministrazione Trump di fornire test sufficienti per identificare il coronavirus" osserva Politico. Negli Usa, infatti, non sono ancora stati prodotti test sufficienti per soddisfare la domanda nazionale e questo, secondo Politico, "è il primo segnale di molti fallimenti" dell'attuale amministrazione americana nella gestione del Covid-19.

"Chiediamo una spiegazione del perché non è stato utilizzato il test diagnostico Covid-19 approvato dall'Organizzazione mondiale della sanità", ha chiesto il senatore democratico Patty Murray, del comitato sanitario del Senato. “Abbiamo sviluppato un test molto rapidamente dopo che la Cina ha prodotto la sequenza [genetica]. Stiamo per convalidarlo e questo è il test che useremo", ha replicato durante un recente briefing Stephen Redd del Centers for Disease Control and Prevention, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, organismo di controllo del governo degli Stati Uniti."In realtà stiamo facendo progressi alla pari con i nostri Paesi coetanei", ha detto recentemente ai giornalisti.

Secondo gli ex funzionari citati da Politico, tuttavia, la misura dell'amministrazione Trump di contenere la diffusione del coronavirus impendendo o limitando i viaggi verso la Cina è incompleta se non si riesce a monitorare la situazione nel Paese facendo i tamponi alla popolazione. Secondo gli esperti interpellati da Politico, infatti, l'incapacità di effettuare test ha rallentato la possibilità di effettuare diagnosi, favorendo una diffusione del coronavirus in tutto il Paese. Dunque i contagi ufficiali di oggi potrebbero essere ben superiori. I test iniziali non hanno funzionato e i funzionari stanno indagando sulla possibile diffusione del virus nel Paese. Il protocollo per chi poteva essere testato era limitato alle persone già note per essere state esposte al virus o che erano state in Cina, anche se l'epidemia si era già diffusa in più Paesi come Giappone, Corea del Sud, Italia e Iran.

Nel frattempo, mentre a New York City i casi di coronavirus sono passati da 11 a 76 in un giorno, il governatore Andrew Cuomo ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza. Preoccupante il focolaio nella contea di Westcheter, che conta ad oggi già 57 casi. "Non sto sollecitando la calma", ha aggiunto Cuomo. "Sto sollecitando la realtà. Sto esortando una risposta pragmatica invece di una risposta emotiva". Cuomo si è lamentato, tuttavia, che molti newyorkesi non stanno seguendo i requisiti di auto-quarantena, e ha poi spiegato che la dichiarazione sullo stato di emergenza libererà circa 30 milioni di dollari da usare per i tamponi e l'acquisto di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari.

Come ricorda l'anchorman di Fox News Tucker Carlson, la gestione del coronavirus sarà determinante anche sulle prossime elezioni presidenziali. "I nostri leader non possono fermarla. Come tutte le questioni della vita e della morte, è al di là del potere umano. Ma possono rispondere alla minaccia in un modo che possa rendere questo Paese più forte, non più debole. Come possono farlo? Il primo passo è prendere sul serio il virus e convincere il pubblico che lo è". Nel 1918, ricorda Carlson, "la Casa Bianca del presidente Woodrow Wilson minimizzò l'influenza spagnola e si rifiutò di prendere ovvie precauzioni per rallentarne la diffusione. Almeno 675.000 americani morirono per quell'influenza.

Wilson avrebbe potuto prevenire quel disastro? Bè, non del tutto, ma con un'azione tempestiva e decisiva, avrebbe potuto migliorare le possibilità dell'America". Donald Trump ha commesso lo stesso errore di Wilson e ha sottovalutato il coronavirus? Sarà la storia a dirlo, o le prossme elezioni di novembre...

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