Coronavirus

Coronavirus, la Svizzera schiera i militari per aiutare gli ospedali

La Svizzera ha richiamato 5mila riservisti. Il loro compito? Fornire soccorso agli ospedali. Berna ha inoltre stanziato 40 miliardi di garanzie bancarie per aiutare le imprese

Coronavirus, la Svizzera schiera i militari per aiutare gli ospedali

Ogni nazione è impegnata nella sua battaglia personale contro il nuovo coronavirus. Le strategie sono molteplici, così come gli strumenti utilizzati da rispettivi governi. Prendiamo ad esempio la Svizzera che, dopo una pessima gestione iniziale dell'emergenza, è riuscita a capovolgere la situazione schierando in campo anche i militari.

Come sottolinea il quotidiano Repubblica, nonostante sia l'unico Paese neutrale d'Europa, gli elvetici si sono resi protagonisti di un paradosso. Berna, che inizialmente si era fatta sorprendere dal virus, al momento conta 1.136 morti e il sesto posto nella classifica degli Stati più colpiti del continente europeo in proporzione alla popolazione. Ebbene, per invertire il trend, il governo ha richiamato 5mila riservisti. Il loro compito? Fornire soccorso agli ospedali.

Combinando l'uso dei militari al distanziamento sociale, anche se in formato piuttosto blando visto che molte aziende continuano a essere aperte a eccezione di quelle situate nel Canton Ticino, i dati sono tornati a essere sotto controllo. A partire dallo scorso 30 marzo i guariti superano i contagiati e i decessi si mantengono stabili, intorno ai 35 al giorno.

Da un punto di vista economico la Svizzera ha stanziato 40 miliardi di garanzie bancarie al fine di aiutare le imprese. Tutto è filato liscio e senza alcun intoppo politico o burocratico, come invece sta accadendo in Italia. A Berna, insomma, è tutto pronto per la fase due, cioè l'uscita dalla crisi.

Vero: inizialmente il governo ha sottovalutato il coronavirus e per questo ha subito pesanti critiche, ma è pur vero che gli elvetici hanno saputo imparare dai loro errori. La cosiddetta ''situazione straordinaria'' è scattata solo lo scorso 16 marzo, con il divieto di assembramenti oltre le 5 persone e la chiusura di bar, ristoranti, scuole e attività non essenziali. Come se non bastasse il governo ha disposto tamponi a pioggia, in proporzione quattro volte quelli italiani.

I numeri della Svizzera

Sul fronte sanitario, sottolinea l'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), sono saliti a 25.834 - 254 in più rispetto a 24 ore fa - i casi di coronavirus confermati in Svizzera e nel Liechtenstein. I decessi sono 900, per lo più uomini (543), persone di età compresa tra i 31 e i 101 anni con un'età media di 84 anni.

Come detto, la Svizzera ha una delle incidenze più alte in Europa con 301 casi ogni 100.000 abitanti. Il numero dei test eseguiti finora ammonta complessivamente a circa 199.000, con il 15% dei controlli risultati positivi. Le persone ricoverate sono in totale 2.974 (la fascia di età va da 0 a 101 anni, per un'età media di 71 anni) e nel 61% dei casi si tratta di uomini. Tutti i Cantoni e il Liechtenstein registrano casi.

In Ticino nell'ultimo giorno si sono registrati 12 nuovi casi e sette decessi, per un totale di 2.912 persone positive alla Covid-19 e 258 morti. Rispetto al numero di abitanti, i Cantoni più colpiti sono Ginevra (833,7 casi di coronavirus ogni 100.000 abitanti), Ticino (819), Vaud (609,8) e Basilea Città (528,3). Tra le persone morte dopo aver contratto l'infezione, il 96% soffriva di una o più malattie pregresse.

Le più frequenti: ipertensione arteriosa (64%), malattie cardiovascolari (56%) e diabete (27%).

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