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Papa Francesco ai cubani: "Non servite mai le ideologie"

Il Santo Padre in Plaza de la Revolucion attorniato da due ali di folla: "La vita autentica si vive nell’impegno concreto con il prossimo". Oltre mezzo milione di fedeli per la Santa Messa

Papa Francesco ai cubani: "Non servite mai le ideologie"

Una folla immensa ha accolto Papa Francesco nella Plaza de la Revolucion, "Josè Martì", dove ha inziato a celebrare la Messa domenicale. Già in precedenza avevano presieduto le adunanze Eucaristiche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Sui palazzi che limitano la piazza ci sono i volti di Che Guevara, Fidel, e una gigantografia del Signore misericordioso.

Alle spalle dell’altare un manifesto raffigura Madre Teresa di Calcutta, la madre dei poveri e degli ultimi. La Piazza è un luogo fortemente simbolico del Paese. È stata teatro di grandi adunanze, e può contenere circa 600 mila persone. Josè Martì, padre dell’indipendenza cubana, è stato anche un grande poeta oltre che militante contro l’occupazione spagnola di Cuba.

Qui Fidel diede al popolo cubano la notizia dell’uccisione del Che da parte dei militari della giunta di La Paz, che si erano fatti sicari della Cia in Bolivia l’8 ottobre 1967 (ma il corpo fu mostrato solo il giorno dopo, e l’immagine ricorda il Cristo del Mantegna).

Il Papa è arrivato a Plaza Revolucion all’Avana per la Messa e ad attenderlo, tra le migliaia di persone che prenderanno parte alla celebrazione, ci sono anche il presidente cubano Raul Castro e la presidente dell’Argentina Cristina Kirchner, giunta nell’Isola caraibica già da ieri.

Nella Messa che papa Francesco ha appena iniziato a celebrare, il Pontefice impartirà personalmente la prima comunione a dieci bambini. È la prima volta che questo accade in un viaggio di un Papa. Prima di iniziare la messa, davanti alla sacrestia Francesco ha incontrato brevemente alcuni rappresentanti di altre confessioni cristiane presenti a Cuba.

"Chi vuole essere grande, serva gli altri, e non si serva degli altri!". Sta qui, ha detto papa Francesco durante la Messa, "il grande paradosso di Gesù". "I discepoli - ha spiegato il Pontefice nell’omelia - discutevano su chi dovesse occupare il posto più importante, su chi sarebbe stato il privilegiato, su chi sarebbe stato al di sopra della legge comune, della norma generale, per mettersi in risalto con un desiderio di superiorità sugli altri. Chi sarebbe asceso più rapidamente per occupare incarichi che avrebbero dato certi vantaggi". "Gesù sconvolge la loro logica dicendo loro semplicemente che la vita autentica si vive nell’impegno concreto con il prossimo", ha aggiunto.

"Lontano da ogni tipo di elitarismo, l’orizzonte di Gesù non è per pochi privilegiati". Papa Francesco lo ha voluto ricordare durante l'omelia. Alla domanda "Chi è il più importante?" che i discepoli si rivolgevano nella liturgia di oggi, quella di Gesù è "una risposta semplice: 'se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti'". Ma attenzione, ha ammonito il Pontefice "dobbiamo guardarci, dalla tentazione del ’servizio' che 'si serve'". "Esiste - infatti - una forma di esercizio del servizio che ha come interesse il beneficiare i 'miei', in nome del 'nostro'. Questo servizio lascia sempre fuori i 'tuoi', generando una dinamica di esclusione".

Al termine della Santa Messa in plaza de Revolucion, papa Francesco ha, poi, incontrato Fidel Castro. Un faccia a faccia, quello con l'anziano leader della rivoluzione cubana, che è destinato a passare alla storia. Per l'occasione Bergoglio gli ha regalato due libri (in edizione spagnola) del sacerdote italiano Alessandro Pronzato, esperto di catechesi, della Bibbia e di divulgazione teologica: La nostra bocca si aprì al sorriso, un testo sul valore dell’humour e dell’allegria in relazione alla fede, e Vangeli scomodi. Quindi una raccolta di discorsi e prediche, anche con registrazione in due cd, di padre Armando Llorente, che fu insegnante dello stesso Fidel Castro al collegio dei gesuiti di Belen. Il Papa ha donato infine la sua enciclica Laudato sì e la sua esortazione Evangelii gaudium. Castro ha, invece, fatto omaggio al Papa del libro di Frei Betto, Fidel e la religione.

Sul libro, Castro ha vergato la sua dedica: "Per papa Francesco in occasione della sua visita a Cuba con l’ammirazione il rispetto del popolo cubano".

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