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''Decapiteremo i bianchi e trascineremo i loro corpi nelle strade''

Dopo che il premier Cameron ha annunciato l'invio di un contingente di truppe in Somalia, il gruppo Al Shabab ha risposto minacciando i soldati britannici di torture e decapitazioni

''Decapiteremo i bianchi e trascineremo i loro corpi nelle strade''

"È giunto il momento che una folla trascinerà i cadaveri dei soldati britannici attraverso le strade e altri soldati verranno puniti anche con la decapitazione. Noi daremo il benvenuto alle forze britanniche con il fuoco e voi vedrete i loro cadaveri in internet. Ci auguriamo di vedere i corpi dei bianchi decapitati". Un comunicato agghiacciante, un'impietosa minaccia di morte ammantata da una degenere edonistica esigenza di vittime e torture. E' così che il gruppo somalo Al Shabab ha risposto alla notizia dell'invio delle truppe britanniche in Somalia.

La scorsa settimana David Cameron aveva infatti reso noto il dispiegamento di un contingente di 70 uomini nel Corno d'Africa. Una scelta, quella di scendere in campo sull'incendiate sabbie somale, che il Premier aveva spiegato dicendo che è dovuto alla necessità di sconfiggere gli islamisti e cercare così di porre un argine all'emergenza umanitaria che si sta verificando lungo le coste mediterranee.

Alla dichiarazione di Londra è arrivata la risposta da parte del gruppo jihadista alleato con lo Stato Islamico. Sheik Ali Mohamud Rage, il portavoce di Al Shabab attraverso un comunicato radio ha lanciato la sua promessa di orrore e ha inoltre accusato la Gran Bretagna di essere nemica dell'Islam e di cercare di colonizzare la Somalia.

Ufficialmente il gruppo Al Shabab è stato allontanato da Mogadiscio nel 2011 ma la guerriglia asimmetrica condotta dai ribelli prosegue e l'ultimo attentato si è verificato il 22 settembre quando un'autobomba è esplosa difronte al Palazzo presidenziale provocando la morte di decine di persone.

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