Guerra in Ucraina

Ecco chi è l’uomo "in più" di Putin nella guerra in Ucraina

Alla base di numerose scelte belliche di Putin c'è Nikolai Patrushev, il segretario del Consiglio di sicurezza: ecco qual è la sua influenza e perché potrebbe essere il successore

Ecco chi è l’uomo "in più" di Putin nella guerra in Ucraina

Gli "obiettivi saranno raggiunti" a "prescindere dall'assistenza militare all'Ucraina da parte di Stati Uniti e Occidente": sono le parole di Vladimir Putin? Neanche per idea. Le ha pronunciate il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev, parlando come fosse lui lo Zar. In realtà, i pieni poteri per fare affermazioni del genere li possiede già da molto tempo tant'é che è considerato il "deus ex machina" dietro alle scelte del presidente russo.

Chi è il "falco" di Putin

Prima dell'invasione in Ucraina, Patrushev era presente nella stanza dei poteri del Cremlino come ha fatto sapere il Washington Post. Amici ed alleati dai tempi del Kbg, oltre ad avere una forte influenza su Putin, non è campata in aria l'ipotesi che possa essere davvero lui il successore. "Il nostro compito è difendere l'integrità territoriale del nostro paese e difendere la sua sovranità", aveva dichiarato il segretario parlando dei tempi della Guerra Fredda. Ma è dal 24 febbraio scorso, primo giorno dell'invasione, che Patrushev è il regista occulto delle mosse dello Zar: spesso è volentieri ha spiegato alla stampa il perché del conflitto contro Kiev, ha parlato di economia europea in crisi oltre ad avventurarsi in discorsi di politica economica parlando di "perestroika strutturale".

"Ha l'orecchio dello Zar"

Non a caso, gli americani hanno pubblicato le numerose prove raccolte titolando "L'uomo che ha l'orecchio di Putin", che conosce dinamiche e dietro le quinte di quanto succede al Cremlino ma che riesce a carprire anche le mosse di Putin. Non a caso, come ci siamo occupati sul Giornale.it, è lui il candidato numero uno quando lo Zar deciderà di andare in pensione. Questi suoi "poteri" non vanno giù, però, ai fedelissimi di Putin: Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato al Washington Post che Patrushev non ha cambiato alcun ruolo, chi parlava così sbagliava e "inventava". Sulla stessa lunghezza d'onda anche le dichiarazioni di Yevgeny Anoshin, portavoce del Consiglio di sicurezza, il quale ha negato le velleità di Patrushev quale candidato alla presidenza. "Èun attore statale che per molti anni si è dedicato alla Federazione Russa e a Putin".

L'ascesa di Patrushev

L'ascea di Patrushev è stata anche causata, indirettamente, dalle voci sulle condizioni di salute di Putin di cui si è detto di tutto e di più. Il Cremlino ha sempre negato ma un fondo di verità, più di un fondo, è logico che ci sia e le prove sono numerosissime. Il segretario russo ha parlato da leader anche quando ha dovuto difendere Kaliningrad, l'enclave russa, minacciando "gravi" ritorsioni per il blocco delle forniture di transito attraverso la Lituania per le sanzioni imposte dall'Unione europea. Pochi giorni fa ha partecipato a un vertice sulla sicurezza nell'Estremo Oriente russo parlando di sicurezza energetica e chiedendo che fosse ridotta la "partecipazione straniera a progetti significativi per il settore energetico russo", oltre a dichiarare che la Russia avrebbe raggiunto il suo obiettivo di "smilitarizzare" l'Ucraina.

"La base delle sue decisioni"

"Le sue idee costituiscono le basi delle decisioni prese da Putin. È una delle poche figure che Putin ascolta”, ha affermato Tatiana Stanovaya, fondatrice della società di consulenza politica russa R.Politik. Interviste e viaggi di Patrushev dimostrano che "è quello che gli è permesso spiegare e chiarire i pensieri di Putin", ha aggiunto Andrei Kolesnikov, giornalista russo del Carnegie Endowment for International Peace di Mosca. "Non a tutti è permesso farlo. Non tutti lo sanno".

Infine, la considerazione anche di Mark Galeotti, docente onorario presso l'University College London School of Slavonic and East European Studies, secondo il quale Patrushev è stato a lungo il "diavolo sulla spalla di Putin che gli sussurra veleno all'orecchio".

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